domenica 10 gennaio 2016

La violenza vigliacca del Maschio, a prescindere




La notte del passaggio tra il 2015 e il 2016,  nella Piazza della Stazione,
nella città di Mondo, un centinaio di Maschi, ubriachi e bellicosi,
complice la "Festa", spintona, assale, deruba, scaraventa a terra
un altro centinaio di Maschietti trovati a gironzolare da soli nella Piazza.
Per divertimento, per uscir fuor di noia.
Nasce un parapiglia. Maschi e Maschietti si colpiscono a vicenda.
Volano schiaffi e mazzate. Qualcuno prende anche pietre e panchine.
La Polizia intuisce tutto e interviene.
Carica dappertutto e disperde i lottatori. Senza usare i guanti.
In un'ora tutto torna normale: la piazza di nuovo è di tutti.
Tra Maschi e Maschietti la rissa è inevitabile.
La cultura delle mani è comune. La sopraffazione è un terreno di incontro.
Le Forze dell'Ordine sono pronte a vigilare.

Ma la cronaca di Colonia, una città Mondo con tante sue "anime",
racconta altro. Racconta una violenza vigliacca.
La religione non c'entra, se Religione è, non c'entra l'emigrazione, 
se non indirettamente, non c'entrano la miseria e il disagio, 
pur soffocanti, non c'entra il sesso, perché non è in Piazza: 
c'entra solo ed esclusivamente l'abitudine 
del Maschio Primitivo alla violenza vigliacca.
Sì, vigliacca, perché è esercitata contro chi non ha la cultura
o la forza di una reazione altrettanto violenta:
ieri le donne, altre volte i disabili o i barboni.

Quei Maschi sono sempre gli stessi, in tutto il mondo,
con ogni colore di pelle;  è inutile cercar differenze.
In comune hanno una visione dell'Io Maschio fuori di Civiltà.
Questa violenza vigliacca si sradica solo con l'educazione.
Senza, si sposta semplicemente in altre Piazze.
Eppure, per sradicare definitivamente questa violenza vigliacca,
è necessario trasformare le strutture del Potere nel Mondo,
tutte ancora dominate dal Monocratismo Maschilista.
O no?

Severo Laleo

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