martedì 1 marzo 2016

8 Marzo 2016. Quest'anno le mimose...

Persefone, gioiosa figlia di Demetra, esce nei fertili e colorati campi 
della sua terra,  insieme ad altre compagne,
libere e serene, a raccogliere fiori. Sognando la bellezza.
L'armonia.
E curiosa si allontana,  nella natura amica, per raccogliere
un fiore affascinante, un narciso.
Ma non riuscirà il narciso a donarsi, perché un uomo nero,
apparso all'improvviso dal profondo buio della terra,
coperto di armi violente, la rapisce,
lesto a tornare nel buio, per nulla toccato dalla disperazione 
delle sue grida angosciose.
Per farla sua. Con la forza brutale, senza una parola.
Nel dolore sconfinato della madre Demetra.

L'uomo nero non è morto, vive da sempre nell'antro
di un desiderio violento. Anonimo. 
E uomini neri si nascondono nel buio,
e all'improvviso escono a rapire, dovunque,
la gioia di Persefone, di Kore, delle ragazze.
Per marcare l'antico rito del possesso,
senza una parola, con la forza. 
Contro il dolore di ogni madre.

Nella notte di Capodanno è successo a Colonia, 
nella Germania del XXI secolo. L'uscita gioiosa, per festa, 
di molte ragazze è stata spezzata da un'aggressione vile, sprezzante.
A rapinar con mani gli oggetti del desiderio. Fuori civiltà. 
A queste ragazze, sole per strada a raccogliere, liete,
gli attimi nuovi di vita del 2016,
a queste ragazze, colpite a sorpresa, nel buio,
pur sognanti l'armonia di una città amica,
a queste donne, a ogni Kore dovunque nel mondo,
quest’anno, le mimose dell’abbraccio.

Severo Laleo  


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