giovedì 13 ottobre 2016

La Rai, Bill Gates e l'importanza del limite nel possesso/uso del denaro




Forse è improprio, ma vorrei comunque accostare due notizie, pur distanti
tra loro per ambienti e persone, solo perché consentono, queste "notizie",
di svolgere una riflessione, con qualche serietà, sul danaro e il suo uso,
in un'epoca, e si spera in un'inversione di tendenza, in cui i "ricchi"
sfondati, pieni di soldi, andando oltre i limiti, in parole e in atti,
proprio grazie all’uso del denaro, hanno avuto (in Italia, Berlusconi)
o  aspirano ad avere (negli USA, Trump) anche il Potere in Politica.
Combiniamo le notizie.
In Italia è successo che il Senato ha approvato un emendamento
che fissa per tutto il personale e i consulenti RAI, senza eccezioni,
un tetto massimo, in una parola, un limite, di 240mila euro, in retribuzioni.
Si è quindi ritenuto opportuno e giusto porre un limite al “guadagno”
in una struttura pubblica. E’ un fatto nuovo.
L'idea che si possa stabilire un limite ai guadagni/profitti
(si tratta per ora solo di dipendenti RAI) e che si possa in teoria stabilire
un limite alla ricchezza attraverso, ad esempio, una politica fiscale
tendente a tenere accettabili le differenze di "fortune" tra le persone,
spinge a guardare con ottimismo al miglioramento della qualità della vita
e delle relazioni tra le persone.
Pare su questo d'accordo Bill Gates, ed è l'altra notizia,
ripresa dal Corriere. "Signor Gates, cos’è il denaro per lei?
E che significa essere l’uomo più ricco del mondo?
Sente una responsabilità in più? «La risposta non può che essere
a due livelli. Il primo è che mi sento incredibilmente fortunato
perché posso fornire ai figli una buona istruzione e ogni aiuto
senza dovermi preoccupare dei soldi: e questa è una vera
benedizione. Il secondo livello è che Microsoft ha guadagnato tanto,
che la maggior parte dei miei soldi, direi oltre il 95 per cento,
non è necessaria per sostenere le spese né della mia famiglia né dei miei figli.
E quindi ho la possibilità e l’opportunità di restituire questo denaro
alla società, per accelerare l’innovazione a favore dei più poveri»".
Indirettamente, al di là del quantum, Bill Gates riconosce l'esistenza
di un limite al possesso/uso di danaro per vivere,
se il 95% dei suoi soldi non è necessario alla  "vita" sua
e della sua famiglia. E ritiene quindi opportuno (giusto?) "restituire
il denaro in più, oltre il limite, a chi ha bisogno urgente per continuare a vivere.
Per miglioramento della qualità della vita e delle relazioni tra le persone.

Se la cultura del limite riuscirà a portare a ragione anche il capitalismo,
forse il futuro sarà sempre meno violento e drammatico per gli ultimi
della terra.
O no?

Severo Laleo

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