mercoledì 14 novembre 2018

Il PD e le donne



In parecchi ora s'accorgono, nel Pd e fuori, della totale assenza di voci
e presenze di donne nella corsa verso la segreteria (in verità Livia Turco
recentemente ha con chiarezza e lungimiranza espresso una sua idea
per il futuro del PD, in piena autonomia, senza sentire la necessità,
prima di prendere posizione, di scegliersi un suo "capo"  maschio).

La presenza di donne in politica, soprattutto nelle sedi decisionali,
a ogni livello,  non può essere affidata al buon cuore del leader maschio
di turno, non può essere una concessione dal sapore strumentale
(è già successo nel Pd), deve solo diventare norma, regola.

In verità, ad aprire la strada verso una nuova esperienza di dirigenza
politica con parità di presenza tra uomini e donne è oggi Potere al Popolo.

I "portavoce" di Potete al Popolo, per Statuto, quindi nel rispetto di una norma,
anche se per ora solo sperimentalmente, sono due, un uomo e una donna
(un inizio timido di bicratismo, contro la tradizionale figura monocratica
del leader solo al comando, sciaguratamente imperante negli ultimi decenni).

Chissà, al PD basterebbe forse imitare PaP  per superare il suo maschilismo
incrollabile.
O no?
Severo Laleo

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