Care deputate/senatrici dell'arco "europeista",
credo sia giunta l'ora che formiate voi, voi in quanto donne, subito, un vostro
gruppo, forte e solidale, di consultazione continua (quasi tutti i maschi, si sa,
anche quando sono rivali e nemici, vivono da sempre e naturalmente,
in un'identità maschile comune), senza dover per niente rinunciare ai vostri
valori etico-politici, personali e della comunità politica di provenienza.
Si tratta di trovare una "sede", per poter lavorare in un (inter)gruppo
attraverso il quale dibattere, e alla fine proporre, con la forza del vostro
"contare", tutte le priorità necessarie per il bene del paese.
Per favore, non rimanete all'ombra della dominante visione maschile
(certo molto è cambiato e molte/i gestiscono la differenza di genere
in interiorizzata parità), anche nei metodi della lotta politica, spesso giocata
con le carte da poker: è un vecchio vizio dell'homo politicus.
Esca chiara e forte la dimensione femminile nel "giocare" alla politica.
E' tempo davvero che si esca allo scoperto e proviate a salvare l'Italia,
almeno in questo passaggio terribile.
Non se ne può più. In genere i maschi al potere, senza il vostro
controbilanciamento, sono sempre pericolosi e per un nonnulla dimenticano
il bene comune. A voi riesce più difficile abbandonare il bene comune.
Se una caratteristica distingue il potere femminile dal potere maschile
è che il potere esercitato da donne ha nella "cura" un suo proprio orientamento
teorico-pratico.
Tutti parlano, soprattutto molti dei nostri leader maschi, con stucchevole
retorica, almeno quando pensano al recovery plan, del futuro dei "figli";
siamo seri, chi meglio di voi può gestire tanti soldi con la necessaria
"cura" per il futuro, l'ambiente, la sanità, la scuola, in una parola,
la felicità di ogni persona?
Siate coraggiose, formate un intergruppo e ponete a chi ha responsabilità
di governo le priorità necessarie per una società dove tutte/i possano
esprimere al meglio la propria qualità di persona, e lavorate a definire
linee guida affinché non sia facile per i divoratori di soldi pubblici
(spesso altri maschi non "educati" alla cultura del limite) di trasformare
gli investimenti per il futuro dei "figli" in una corsa all'accaparramento
di risorse per facili guadagni immediati. Continuando a consultarvi,
potreste, da donne "europee", anche battere i piedi finalmente
per una Presidente della Repubblica (e per una parità uomini donne
nel Consiglio dei ministri). Credo si sia nell'ambito della legittima azione politica,
oltre il recinto dei partiti, ma entro un orizzonte ideale comune più largo.
O no?
Severo Laleo