giovedì 28 gennaio 2021

Per il gruppo donne in Parlamento



Care deputate/senatrici dell'arco "europeista", 

credo sia giunta l'ora che formiate voi, voi in quanto donne, subito, un vostro 

gruppo, forte e solidale, di consultazione continua (quasi tutti i maschi, si sa, 

anche quando sono rivali e nemici, vivono da sempre e naturalmente, 

in un'identità maschile comune), senza dover per niente rinunciare ai vostri 

valori etico-politici, personali e della comunità politica di provenienza. 

Si tratta di trovare una "sede", per poter lavorare in un (inter)gruppo 

attraverso il quale dibattere, e alla fine proporre, con la forza del vostro 

"contare", tutte le priorità necessarie per il bene del paese. 

Per favore, non rimanete all'ombra della dominante visione maschile 

(certo molto è cambiato e molte/i gestiscono la differenza di genere 

in interiorizzata parità), anche nei metodi della lotta politica, spesso giocata 

con le carte da poker: è un vecchio vizio dell'homo politicus. 

Esca chiara e forte la dimensione femminile nel "giocare" alla politica. 

E' tempo davvero che si esca allo scoperto e proviate a salvare l'Italia, 

almeno in questo passaggio terribile.  

Non se ne può più. In genere i maschi al potere, senza il vostro 

controbilanciamento, sono sempre pericolosi e per un nonnulla dimenticano 

il bene comune. A voi riesce più difficile abbandonare il bene comune. 

Se una caratteristica distingue il potere femminile dal potere maschile 

è che il potere esercitato da donne ha nella "cura" un suo proprio orientamento 

teorico-pratico.

Tutti parlano, soprattutto molti dei nostri leader maschi, con stucchevole 

retorica, almeno quando pensano al recovery plan, del futuro dei "figli"; 

siamo seri, chi meglio di voi può gestire tanti soldi con la necessaria 

"cura" per il futuro, l'ambiente, la sanità, la scuola, in una parola, 

la felicità di ogni persona? 

Siate coraggiose, formate un intergruppo e ponete a chi ha responsabilità 

di governo le priorità necessarie per una società dove tutte/i possano 

esprimere al meglio la propria qualità di persona, e lavorate a definire

linee guida affinché non sia facile per i divoratori di soldi pubblici 

(spesso altri maschi non "educati" alla cultura del limite) di trasformare 

gli investimenti per il futuro dei "figli" in una corsa all'accaparramento 

di risorse per facili guadagni immediati. Continuando a consultarvi, 

potreste, da donne "europee", anche battere i piedi finalmente 

per una Presidente della Repubblica (e per una parità uomini donne 

nel Consiglio dei ministri). Credo si sia nell'ambito della legittima azione politica, 

oltre il recinto dei partiti, ma entro un orizzonte ideale comune più largo. 

O no?

Severo Laleo

Nessun commento:

Posta un commento