domenica 19 febbraio 2023

L'autostrada e la velocità: la segnaletica (inutile) per un popolo menefreghista (di guidatori)

 

Esiste in Italia, nel mio Sud, un tratto autostradale che dice molto del rapporto che esiste tra governanti e governati. E del nostro livello di educazione stradale (e tout court).

Il tratto autostradale in questione si trova sull'A16, è il tratto tra Nola e Grottaminarda, un tratto tutto costellato, con regolarità e continuità, da segnali di divieto di velocità fisso, quando non è inferiore, su tutto il percorso, a 80 km orari. 

Ora, da una parte, legittimamente, i governati non riescono a capire le ragioni per le quali per tutto il tratto sia obbligatorio mantenere una velocità non superiore a 80 km orari, e, dall'altra, i governanti non riescono a dare motivazioni sensate e trasparenti sul perché sull'intero percorso sia necessario tenere una velocità tanto controllata. 

Così, in questo sconclusionato rapporto tra governanti e governati, domina l'ipocrisia e ognuna/o "fa per sé". Ma quasi tutti, uomini e donne, scelgono di "far finta di niente", di "chiudere un occhio" e di trincerarsi in un rassegnato " vabbuò" (multe a parte).

Ho percorso qualche giorno fa tutto il tratto in questione a 92 km orari e non ho trovato una sola auto che andasse a 80 km orari davanti a me, mentre sono stato sorpassato continuamente da tutte le auto dietro di me, persino da qualche autobus sia all'andata sia al ritorno. 

Non v'è chi non veda che, quando questo succede, così sfrontatamente e generalmente,  il rapporto tra governanti e governati sia ormai saltato (almeno sull'A16!).

Perché?

Evidentemente continua a vivacchiare nel nostro paese, l'Italia, una "nazione" ancora malata, se oggi, sia pure in autostrada, molti, troppi, tutti "chiudono un occhio" e scelgono il "menefreghismo".

O no?

Severo Laleo 

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