venerdì 19 gennaio 2024

Le donne PD a Elly Schlein: no al monocratismo del leader, sì alla responsabilità femminista per la parità assoluta (bicratismo) e per la pace

 


Leggo su "Domani" l'appello di un gruppo di donne PD a Elly Schlein. Condivido pienamente e trascrivo di seguito l'appello, integrandolo con qualche riflessione (in corsivo) propria di questo blog.



Carissima Elly,

ti scriviamo per offrirti la nostra riflessione per un Pd partito comunità 

(una comunità viva contro ogni forzatura leaderistica: il leaderismo è figlio del maschilismo ed è oggi il grimaldello - vedi Trump- per affondare la democrazia, sia pure con il voto, in una pericolosa/violenta/divisiva autocrazia)

 porti più donne in Europa.

Le prossime elezioni per il Parlamento europeo saranno determinanti per il futuro dell’Unione europea: tra conflitti e riforme, traguardi raggiunti e altri ancora da completare, i prossimi cinque anni saranno centrali per la sua stabilità nei prossimi decenni. L'Europa è comunità di destino, il nostro obiettivo politico e istituzionale più ambizioso e per questo le elezioni europee sono per noi da sempre un momento di confronto politico alto e un appuntamento fondamentale, non secondario.

Il Partito Democratico nel Parlamento Europeo, in questa legislatura che si sta per chiudere, è stato il perno del gruppo Socialisti & Democratici incarnando con coraggio e audacia le lotte democratiche e progressiste. Un risultato da rivendicare e reso possibile grazie ad una pluralità di personalità e ad un peso consistente delle donne all’interno della delegazione. A livello europeo, infatti, ad oggi il Partito Democratico esprime rilevanti funzioni istituzionali ricoperte da donne e la delegazione Pd nel Parlamento europeo è composta da nove donne su sedici componenti (il 55%). Un esempio di parità di genere applicato alla politica da rivendicare con orgoglio, 

(sì, da rivendicare, senza inutile orgoglio, ma con pienezza di convinzione e determinazione politica: è ora che diventi legge la parità assoluta uomini/donne nelle istituzioni rappresentative e anche nelle sedi di governo, perché è "cosa buona e giusta"😉

un’esperienza ricca e fruttuosa da proseguire. La grande forza, le competenze, i talenti e la visione delle donne Democratiche stanno lasciando il segno in un’istituzione fondamentale per il destino dell’Unione europea e del nostro Paese. Un risultato da rivendicare e da consolidare, tanto più perché, per la prima volta, il Pd affronta l’appuntamento elettorale delle europee con una guida femminile e femminista 

(è ora di portare, nel riformismo istituzionale, la riflessione femminista, al fine di individuare nuovi modelli, non più leaderistici e maschilisti, di istituzioni politiche e di governo, ad esempio il "bicratismo", e nuovi modelli di relazioni internazionali per aprire nuove strade alla "pace perpetua"),

la tua. Siamo un partito plurale di donne e di uomini, la nostra forza sono la nostra comunità, i nostri valori, la nostra storia, la convinzione che il contributo di ciascuna e ciascuno sia prezioso, come altrettanto preziosa è la lealtà che contraddistingue il nostro dibattito interno.

Da giorni i media discutono di una tua ipotetica pluricandidatura alle prossime elezioni per il Parlamento europeo.

Pur non avendo riscontro di quanto questa ipotesi sia fondata, le firmatarie di questo documento, avendo fatto delle battaglie di genere il fondamento del proprio agire politico, non possono esimersi dall'evidenziare le molteplici conseguenze negative che questa ipotesi avrebbe sulle candidature femminili e sull'immagine complessiva del Partito Democratico.

Sul piano simbolico, preme sottolineare che la natura plurale e democratica del nostro partito mal si confà con una scelta che sembrerebbe rincorrere il leaderismo della destra di Giorgia Meloni, che certamente non si preoccupa di agire in contrasto con l'etica femminista della responsabilità concorrendo per un ruolo che poi non potrà esercitare effettivamente e con il rispetto del voto degli elettori e della dignità delle assemblee elettive. 

(Perfetto!) 

Non meno grave sarebbe il conseguente spostamento dell'asse dello scontro politico dal piano dei valori e dei contenuti al riduttivo piano di una contesa “rosa” che nulla ha a che fare con la nostra visione di società e di Europa.

(Non esiste contesa "rosa": la contesa in sé, specie di quel tipo, tra leaders tuttofare, riduce la "comunità" politica a massa gregaria.)

In ultimo, considerando le conseguenze concrete sulle candidature femminili, verificate purtroppo in tante altre occasioni elettorali, è un dato di fatto che proprio la candidatura della prima segretaria del Pd, specie se plurima, determinerebbe il paradosso di costituire una mannaia per il meccanismo della parità di genere in sede elettorale, comprimendo la possibilità concreta per le nostre candidate di essere elette. Non possiamo correre il rischio di portare meno donne nel Parlamento europeo proprio quando alla guida del Pd c’è una donna e una donna femminista.

(Verissimo!)

Elly, tu rappresenti già il riferimento pubblico per il Partito Democratico e la tua indubbia attrattività elettorale può essere generosamente spesa in misura più compiuta affiancando nella disputa elettorale le candidature delle donne e degli uomini espressione dei territori.

Bigini Morena, Portavoce regionale Umbria

Bonganzone Lucia, Coordinamento Nazionale uscente

Bruno Bossio Enza, Coordinamento Nazionale uscente

Ciampi Lucia, Coordinamento Nazionale uscente

Costa Silvia, Coordinamento Nazionale uscente

Esposito Teresa, Portavoce regionale Calabria

Fanelli Micaela, Consigliera regionale Molise

Fasiolo Laura, Coordinamento Nazionale uscente e Consigliera Regionale FVG

Fioretti Floriana, Coordinamento Nazionale uscente

Fornaciari Donatella, Coordinamento Nazionale uscente

Gentile Milena, Portavoce regionale Sicilia

Incostante Mariafortuna, Coordinamento Nazionale uscente

Longano Mary, Coordinamento Nazionale uscente

Longhi Claudia, Portavoce regionale Veneto

Malpezzi Simona, Coordinamento Nazionale uscente

Meloni Simona, Consigliera regionale Umbria

Paglia Maria Luisa, Coordinamento Nazionale uscente

Palmeri Adriana, Portavoce Provinciale Palermo

Panei Lorenza, Portavoce regionale Abruzzo

Pezzopane Stefania, Coordinamento Nazionale uscente

Salmaso Raffaella, Coordinamento Nazionale uscente

Sileo Lucia, Portavoce regionale Basilicata

Toma Anna, Portavoce Provinciale Lecce

Valente Valeria, Coordinamento Nazionale uscente

Vallacchi Roberta, Consigliera regionale Lombardia

Vinc

enti Antonella, Portavoce regionale Puglia


1 commento:

  1. La Valente andrebbe espulsa.La sua storia politica è imbarazzante.

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