A Gaza non è in corso una guerra, è in corso un massacro.
Tutte le autorità di governo nel mondo non possono più giocare a nascondersi, non possono più trovare giustificazioni a ogni azione di Israele sempre ricordando i fatti tragici e orrendi del 7 ottobre.
Oggi le autorità di governo di tutto il mondo hanno un solo dovere: intervenire per bloccare questo massacro continuo oltre le operazioni di guerra.
Forse qualche gesto forte e ampio potrebbe essere importante.
Ad esempio, il segretario dell'ONU Guterres, incredibilmente inascoltato pur avendo sempre denunciato gli ingiustificati interventi di morte di Israele contro il popolo palestinese, potrebbe dare le dimissioni per aprire un dibattito ampio sul significato della "sicurezza" di ogni persona nel mondo, a prescindere da tutte le contingenze, nelle mani dell'ONU.
Non solo.
E sarebbe anche necessario che tutti i movimenti femministi del mondo aprissero una breccia larga nel fortino della volontà di guerra/violenza degli Stati (dominati ancora da cultura maschilista, nonostante qualche leader donna) con rumorose manifestazioni internazionali per dire
no all'uso della violenza/guerra,
no a morte/distruzione in ogni parte del mondo,
no alla corsa degli armamenti,
sì a investimenti cospicui nella diplomazia della "parola".
Non si più stare a guardare senza azioni.
O no?
Severo Laleo
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