venerdì 1 aprile 2011

Rivoluzione liberale

Ormai è successo. E' sotto gli occhi di tutti.
Almeno di quelli che li vogliono tenere bene aperti, gli occhi.
La nostra Costituzione è (stata) stravolta.
Il Parlamento è svuotato del suo ruolo di decisore nell'interesse del Paese.
Il capogruppo del Gruppo dei "Responsabili" ad personam
teorizza, per televisione, apertis verbis, la normalità, in politica e in Parlamento,
dell'agone delle ambizioni personali,
e difende il "giusto ricatto" per giungere alle poltrone.
E i Ministri (della Difesa e della Giustizia!) perdono la testa
e offendono Camera e Presidente della Camera
perché non riescono con tempismo a votare per il Capo;
essi non rispondono al Paese e ai suoi bisogni, ma al Capo,
dal quale hanno ricevuto l'investitura;
sono nervosi, insofferenti e arroganti valvassori,
e non solo perché sanno che con la caduta del Capo,
cadono definitivamente tutti con vergogna,
ma anche perché temono il Capo, che non è di buon cuore e generoso,
come si dice tra il volgo forzaitaliota, ma un vero padrone
aduso a punire, con l'esclusione dalla cerchia, chi non è ubbidiente;
forse sarà anche per questo che persino Gianni Letta,
uomo capace di capire, moderato e cattolico, colto e gentile,
che pur vede e asseconda tutto il berlusconergismo,
resiste al suo fianco da tanto tempo?
Bisogna aver paura dei moderati alla Letta Gianni, tutto gli passa addosso!
Tutto questo non era mai successo, se non con Mussolini,
quando, dopo il delitto Matteotti, assunse il comando,
con chiarezza, della sua "associazione a delinquere";
Berlusconi ha vinto la sua battaglia contro le istituzioni e contro lo Stato,
"affascinando" i suoi seguaci in una lotta a sua personale difesa.
Il Paese, in questa lotta, è stato cancellato.
La teoria, dai berlusconiani, è stata ormai esplicitata con chiarezza,
proprio da Santoro, prima dell'inizio dei processi:
la magistratura attacca Berlusconi dal 1994,
e Berlusconi si difende con quel che ha, con avvocati e con il potere politico,
con i soldi, tanti soldi, e, soprattutto, con le leggi a suo favore personale,
senza preoccupazione alcuna per le istituzioni e per il Paese;
in verità per il Paese Berlusconi ha una preoccupazione:
non lasciarlo in mano ai comunisti!
Non c'è dubbio, Berlusconi è riuscito ad "affascinare" i suoi seguaci:
sì, legandoli in fascine a stretto "cordone" di soldi,
di favori, di nomine, di "libertà" per tutto.
Scrisse Gobetti di Mussolini e Vittorio Emanuele:
"Né Mussolini né Vittorio Emanuele hanno virtù di padroni,
ma gli Italiani hanno bene animo di schiavi".
E oggi si può ripetere con un'aggravante:
"Berlusconi ha sì il potere del denaro del padrone arricchito,
ma gli Italiani comunque hanno bene animo di schiavi."
Forse un "limite" al potere dei soldi dovrà entrare in Costituzione.
Non so se Napolitano riuscirà a trovare la strada corretta e giusta
per sciogliere questo Parlamento, senza più rapporto con il Paese reale.
Ma se non lo farà Napolitano, il compito ineludibile
di difendere la democrazia tocca a tutte le opposizioni,
anche per recuperare un po' della dignità di classe dirigente.
E se anche le opposizioni litigano,
si chiamino i "comunisti", anche "precari", dovunque si celino,
alla rivoluzione liberale.
O no?

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