La politica italiana è stata sequestrata
dai maschi,
di ogni risma, da sempre. Un elenco rapido degli ultimi tempi?
Il celodurista Bossi, pronto con il suo dito medio,
il macho Berlusconi, danaroso caimano del burlesque,
il Grillo
festoso e urlante del palcoscenico,
subdolo suggeritore per stupratori in auto,
il Casini faro intramontabile di “io c’entro”
sempre,
l’Alfano,
leader “maschio” e coraggioso dei “traditori” del “nuovo” CD,
e ora il “nuovo” Renzi, con antiche
radici nella “violenza” dc,
di “staiserenoletta”
(che presto ti pugnalo),
orgoglioso della sua ”ambizione smodata e senza limiti”.
E’ una maledizione tutta nostra questo sequestro
della politica
da parte di tanti maschi, un’anomalia insopportabile,
almeno a considerare il tasso generale di
maschilismo,
becero o “elegante”.
La Politica è un continuo scontro, anche
fratricida,
ma sempre tra maschi, per il potere. E
resta maschile,
anche quando invita al tavolo delle
decisioni più donne
per far “parità”. E sempre per graziosa concessione!
Con questi “leader” (si fa per dire!), la politica italiana
è sempre un gioco, un baldanzoso scendere in campo,
per vincere
la partita, con o senza il calcio di rigore.
Il goal è il potere. Solo il potere. E per
di più solo
e sempre personale. Per interessi personali.
Il Paese è sì presente, ma è solo un paravento.
E anche quando parlano di legge elettorale,
il nostro voto,
“libero
e eguale”, diventa solo un semplice strumento
per la soluzione di un duello tra maschi, contro
la Costituzione.
Al Paese ognuno di questi maschi ha regalato
(oltre a guasti profondi) nell’ordine:
volgarità
(l’antologia di Bossi è irripetibile);
“Ruby
nipote di Mubarack” (vergogna parlamentare ineguagliata);
le piazze per l’esercizio del “vaffismo” (forse a volte sacrosanto);
il “moderatismo”
cattolico pendolare (forse per non annegare);
il ritrovamento casuale dell’ “interesse” del Paese, ma dal Governo;
le bugie
ultraveloci di “sindaco” (uomo quindi
delle istituzioni
a cui sarebbe vietato dir bugie e barare) solo
per chiudere
un duello, e non a viso aperto, per la propaganda,
ma di nascosto lentamente e proditoriamente
preparato.
Nel rispetto di un’antica tradizione.
E l’altro maschio del Quirinale (l’età in
questi casi è davvero un’attenuante),
per un errore di “rapidità” (anche lui veloce)
non riuscì a suo tempo a trovar una “saggia” donna. E ora per il governo
del Paese incontrerà altri maschi, quasi
solo maschi.
Tanto per completare il quadro della nostra
anomalia.
Non se ne può più. Sono da tempo per un
governo duale, di coppia,
almeno nei partiti, per infrangere la
figura perversa,
e non democratica, del “monocrate” al comando. Sempre maschio.
A cultura maschilista radicata. Non è forse
il monocratismo l’esito storico,
obbligato, del maschilismo duellante?
Donne di ogni sinistra, di governo e di
alternativa, almeno voi,
unitevi, assoldate pure un maschio esperto di
vie brevi per raggiungere il potere,
ma conquistatelo il “potere” e trasformatelo in “servizio”.
Se non ora, quando? Ma forse è solo una fantasia.
O no?
Severo Laleo
Domani è l'otto marzo,e mentre banalmente ogni giorno dovrebbe essere L'8 marzo, le deputate stanno lottando per ottenere modifiche all'Italicum...
RispondiEliminaMentre il riconoscimento del valore politico, dovrebbe andare aldilà del valore di genere,( noto che mancano le quote per i transgender... ) vorrei riflettere sul senso di questa battaglia: in un paese in cui, grazie al Berlusca, le donne sono entrate in politica per altri "meriti", diventa necessario mettere "legalmente" i paletti, perchè, chi nn ha scelto il modus "arcoriano", oltre a dover lottare per vedere riconosciute le proprie capacità, deve lottare contro l'insinuazione facile di chi ti addita che sei lì "grazie a..."
E mentre il "grazie a ..." per gli uomini è tollerato, perchè tra uomini presuppone uno scambio politico "lecito", per le donne no...anzi se una donna è lì,è sicuramente "grazie a...",( tranne per pochissime eccezioni!!!)
Purtroppo questo discorso vale per tutte le donne che scelgono di mettersi in gioco per le proprie capacità, ed è un boccone amaro da digerire, perchè per troppo tempo le donne hanno permesso agli uomini di approfittare delle altre donne, senza mai intervenire in difesa e senza fare cameratismo! La richiesta unificata di modifica al testo di legge può essere giusta o sbagliata, ma le donne al Parlamento si sono unite, o quasi, e questo è l'importante! solo unite, pian piano, riusciranno a togliersi di dosso, la ghettizzazione che il caro Berlusca ha creato e che alcune "femmine" gli hanno permesso di creare, purtroppo!
NB:io in questa lotta ci aggiungerei la norma che se un parlamentare fa allusioni equivoche ed insinuazioni, dovrebbe essere immediatamente espulso!!!