lunedì 10 novembre 2014

Mille Euro e le mense separate



Se dei ricchi –d’accordo sul termine, o no?- pagano Mille Euro
per rendere forte un Partito (o forse solo il suo leader)
non è per un gratuito dono –i doni hanno un’altra portata,
fuori menù- ma è solo perché, al di là di qualsiasi altro
soggettivo interesse, quei ricchi hanno un’idea chiara
del modello di società da sostenere e difendere.
Una società divisa tra chi può e chi non può,
una società fondata sulla divisione/separazione,
quasi una nuova apartheid, da esibire, per dominio politico,
tra ricchi e poveri, tra successo e sfiga, tra leopolda
e cortei di piazza.

La forte determinazione politica, soprattutto dell’attuale 
segretario del Pd, di dividere il campo di battaglia 
tra i veloci seguaci del nuovo e i pigri sostenitori del vecchio
tra quelli che “si son presi il partito e il governo” e i “gufi”,  
è direttamente, anche in ogni suo disegno politico, 
dalla riforma del Senato alla legge elettorale,
dalla ventura riforma del Lavoro alla già sicura confusione
tra merito e clientele, è, ripeto,direttamente funzionale 
a questa nuova separazione, netta, per usare antiche parole 
gramsciane, tra “oppressori e oppressi”.
Ai primi il compito di dirigere la società, di preparare il futuro (sic!) 
e distribuire bonus, ai secondi la possibilità di applaudire
e di votare senza l’uguaglianza costituzionale del valore
del proprio voto. E all’apparire evidente degli scontri,
esito obbligato della determinazione politica di quel segretario, 
senza pudore si attribuisce agli oppressi la volontà
di ogni rottura/divisione. E’ un ritornello antico.

Eppure i seduti alla mensa separata del Pd di Renzi,
se non si ingannano, pagano Mille Euro per dare,
con i soldi, forza a questo Pd che,
in quanto Partito del Socialismo Europeo, dovrà realizzare,
grazie anche a quel sostegno, la giustizia sociale, la giustizia fiscale, 
la lotta a ogni tipo di illegalità e a ogni forma di criminalità,
e soprattutto un welfare avanzato per garantire pari dignità
a ogni persona. A beneficio degli oppressi.

E così ai tavoli della raccolta fondi del Pd i finanziatori 
sono tutti gioiosi, sono tutti o quasi, almeno per il momento, 
socialisti, sono tutti democratici, sono tutti portatori 
di una moderna visione della società, giusta e libera, 
ma a una condizione, antica e “incivile”, 
che le mense tra i finanziatori e i beneficiari siano sempre separate. 
Per il miglior beneficio degli oppressori.

Forse toccherà ad altri socialisti, o semplicemente ad altre persone 
di altra storia e cultura, produrre la “civiltà” del convivio
senza più l’esibizione di separazioni per censo, senza più separazione 
tra i Mille Euro e i dieci.

O no?
Severo Laleo


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