Se dei ricchi –d’accordo sul termine, o no?-
pagano Mille Euro
per rendere forte un Partito (o forse solo
il suo leader)
non è per un gratuito dono –i doni hanno
un’altra portata,
fuori menù- ma è solo perché, al di là di
qualsiasi altro
soggettivo interesse, quei ricchi hanno
un’idea chiara
del modello di società da sostenere e
difendere.
Una società divisa tra chi può e chi non
può,
una società fondata sulla
divisione/separazione,
quasi una nuova apartheid, da
esibire, per dominio politico,
tra ricchi e poveri, tra successo e sfiga,
tra leopolda
e cortei di piazza.
La forte determinazione politica,
soprattutto dell’attuale
segretario del Pd, di dividere il campo di battaglia
tra i veloci seguaci del nuovo e i pigri sostenitori del vecchio,
tra quelli che “si son presi il partito e
il governo” e i “gufi”,
è direttamente, anche in ogni suo disegno
politico,
dalla riforma del Senato alla legge elettorale,
dalla ventura riforma del Lavoro alla già
sicura confusione
tra merito e clientele, è, ripeto,direttamente funzionale
a questa nuova separazione, netta, per usare antiche parole
gramsciane, tra “oppressori
e oppressi”.
Ai primi il compito di dirigere la società,
di preparare il futuro (sic!)
e distribuire bonus, ai secondi la possibilità di
applaudire
e di votare senza l’uguaglianza
costituzionale del valore
del proprio voto. E all’apparire evidente
degli scontri,
esito obbligato della determinazione
politica di quel segretario,
senza pudore si attribuisce agli oppressi
la volontà
di ogni rottura/divisione. E’ un ritornello antico.
Eppure i seduti alla mensa separata del Pd
di Renzi,
se non si ingannano, pagano Mille Euro per
dare,
con i soldi, forza a questo Pd che,
in quanto Partito del Socialismo Europeo,
dovrà realizzare,
grazie anche a quel sostegno, la giustizia
sociale, la giustizia fiscale,
la lotta a ogni tipo di illegalità e a ogni
forma di criminalità,
e soprattutto un welfare avanzato per
garantire pari dignità
a ogni persona. A beneficio degli oppressi.
E così ai tavoli della raccolta fondi del
Pd i finanziatori
sono tutti gioiosi, sono tutti o quasi, almeno per il
momento,
socialisti, sono tutti democratici, sono tutti
portatori
di una moderna visione della società, giusta e libera,
ma a una
condizione, antica e “incivile”,
che
le mense tra i finanziatori e i beneficiari siano sempre separate.
Per il
miglior beneficio degli oppressori.
Forse toccherà ad altri socialisti, o
semplicemente ad altre persone
di altra storia e cultura, produrre la “civiltà” del convivio,
senza più l’esibizione di separazioni
per censo, senza più separazione
tra i Mille Euro e i dieci.
O no?
Severo Laleo
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