giovedì 4 marzo 2021

Draghi conta i vaccini

 


Se tu volessi trovare sulla stampa italiana la notizia di un Draghi 

senza pietà, duro ragionier di vaccini, perderesti solo tempo; 

al contrario troveresti solo che Draghi si è dato molto da fare in Europa, 

alzando financo la voce (si fa per dire!), per ottenere più vaccini 

per tutti: un successone, insomma, bravo!

Ma Le Monde racconta anche un'altra storia. E il discorso qui vale 

solo se la storia è vera. 

Pare che il nostro Mario Draghi si sia opposto con fermezza

alla proposta di Angela Merkel e Emmamuel Macron di inviare 

in Africa di 13 milioni di vaccini, il minimo per porre in sicurezza 

chi opera in campo sanitario nella lotta contro il Covid.

Ma Draghi appunto, a seguir Le Monde, avrebbe detto un no deciso, 

senza appello, nonostante anche altri paesi fossero disponibili 

a discutere la proposta.

Draghi è persona timorata di Dio, e sicuramente conosce la "Populorum 

Progressio", l'enciclica della solidarietà universale, eppure, quando si è 

trovato a contare i vaccini, ha preteso che la solidarietà avesse corso 

solo dopo aver garantito copertura vaccinale a tutti gli europei,

esprimendo così egoisticamente un principio ragioneristico del tipo: 

daremo cibo agli affamati dopo aver saziato tutti i nostri commensali.

Non a caso la reazione più forte è arrivata dal responsabile 

delle Comunicazioni Sociali presso la Santa Sede: "scelte come queste 

sono una vergogna, una forma di darwinismo politico e sociale".

Il nuovo europeismo draghiano si scopre neo-sovranista:

da "prima gli italiani" a "prima gli europei". Sempre lì siamo.

O no?

Severo Laleo

P.S. Chi tra i partiti in Italia chiederà conto a Draghi di questa scelta?




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