martedì 29 aprile 2025

Una riforma per un'altra foto: guerra/pace e maschi alfa.


 Oggi, 29 Aprile, è possibile leggere su Domani un articolo di Gianfranco Pellegrino davvero interessante per più di un aspetto, e già dal titolo "La foto dei "volenterosi". Guerra e pace restano affare da sodalizi di maschi alfa".

A partire appunto da una foto svolge l'autore una serie di riflessioni sul Potere e sui suoi "riti' iconici e gestuali, in "un'atmosfera di consorteria (tutta) maschile". L'autore, pur consapevole del suo sguardo condizionato da "parzialità maschile", prova a osservare la foto con cura, direi da esperto di storia, e riesce a produrre un'analisi convincente e reale. E sulla foto conclude: "Questa foto evoca lo sguardo maschile sul mondo nel momento stesso in cui lo mette in scena, rappresentando i maschi potenti come ce li aspettiamo: sodali fra loro, intenti a fare e disfare la pace e la guerra, tanto garanti della forza pacifica quanto responsabili della forza distruttiva". E oltre la foto l'autore continua a osservare: "Vediamo appunto la recita della maschilità, la mascolinità che domina ancora il mondo ufficiale, la politica, le sorti di tutti, maschi e femmine. Vediamo l'assenza di un qualsiasi contraltare a questa mascolinità piuttosto tipica. In questa, come in altre foto ufficiali, non ci sono maschi atipici, e chissà poi che cosa sono i maschi atipici: maschi decostruiti, maschi senza la divisa d'ordinanza delle grisaglie e dei doppi petti, maschi che non si atteggiano a leader? E non ci sono donne".

Ecco il punto, non ci sono donne. E il problema non è certo "mitigare l'aria da sodalizio mascolino" con una presenza femminile a caso (Meloni).

E qui l'autore si ferma nelle osservazioni. Non va oltre. Eppure sarebbe facile continuare a riflettere. E chiedersi: perché il Potere è solo ancora maschile? Semplice. Perché questo nostro Potere, con la sua organizzazione, è figlio di un sistema istituzionale nato e cresciuto dal e nel patriarcato. Il mondo è composto da uomini e donne (nella sua semplificata opposizione binaria), ma il sistema di Potere è solo maschile, anche se a raggiungere l'apice può essere casualmente una donna. 

Bisogna cambiare le istituzioni: parità assoluta uomini/donne in ogni sede, a ogni livello, di dibattito/assemblea e di decisione/governo, sostituendo infine il monocratismo (l'uomo solo al comando!) con il bicratismo (guida/leadership duale uomo/donna). 

Solo così forse, almeno per ora nelle democrazie occidentali, sarà possibile vedere un'altra  foto del Potere.

O no?

Severo Laleo

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