A proposito di “equità” e “sacrifici” per tutti,
ecco un brano di Giovanni Crisostomo (354-407),
promemoria per il Presidente del Consiglio Mario Monti:
"mentre tu riposi nel tuo letto,
il povero giace sfinito su una stuoia
tra i portici delle terme, coperto di paglia,
tutto tremante e intirizzito per il freddo,
straziato dai morsi della fame:
allora, anche se fossi l'uomo più insensibile al mondo,
sono certo che ti condanneresti, perché,
mentre tu vivi nel superfluo,
a quello non lasci neanche il necessario."
E guai a far "sacrifici" eguali tra diseguali.
O no?
Severo Laleo
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