mercoledì 14 dicembre 2011

A Samb Modou e Diop Mor (e al dolore dei familiari)

Giorno di lutto oggi a Firenze,
nel dolore dei "cari" di Samb e Diop,
per la comunità senegalese “tutta”, 
per  la “civile” comunità fiorentina,
per l’intero Paese “normale”, 
per l’Europa non più degli “extracomunitari”,
per ogni “persona” senza luogo:
ancora una volta il rifiuto, arcaico e violento,
agito attraverso un’ideologia nera, opprimente e senza gioia,
incapace di guardare gli “altri”, ogni “altro”, negli occhi,
ma abile a sostenere un’aggressione, con o senza pistola,
contro gli “altri” e contro sé stessi,
per corteggiare e posseder la morte,
questo rifiuto, arcaico e violento,
del principio dell’uguaglianza in dignità degli uomini,
sancito,  per  superare la tragedia della razza del Novecento,
dall’art. 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,
uccide, ancora oggi, appunto, a Firenze,
e, ieri, dovunque abiti la violenza dell’ingiustizia,
il sentimento dell’universale umanità.
Ciao Galia, che fai oggi?
Nulla di che, Diego. Lavoro fino a tardi.
Dai, trova un po’ di spazio per un aperitivo. Forza, vieni.
Non so, forse. Comunque sul tardi.
Sai, è tornato anche Simone dal Marocco.
Vabbè, via, ci si vede, dieci alle otto, al solito posto, 
a Piazza MorModou.
O no?
Severo Laleo


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