venerdì 6 gennaio 2012

Il falegname di mare, i monti di Cortina e la Finanza

Finalmente il falegname di paese di mare non piange più!
Con il blitz della Finanza a Cortina ha avuto ragione.
E s’è chetato. Acquietato. Finalmente!
Quest’estate la Finanza di Tremonti, il Ministro dell’affitto in “nero”,
già esperto di traffici di elusioni, gli aveva teso un agguato senza scampo.
L’ha aspettato, la Finanza, di buon mattino, davanti al suo laboratorio,
una cantina umida di 10 (dieci) mq,
dove il nostro pulisce e aggiusta e colora e lucida
manufatti di legno, sedie, tavoli, finestre e picciol mobilio.
L’hanno aspettato in tre, per un po’, perché il falegname di mare,
pigro e lento, o vittima dell’obesità, si muove a fatica.
Ed è anche timido e rispettoso, quasi “pauroso”.
Alla vista della Finanza davanti al suo laboratorio (si fa per dire!)
è sbiancato, biascicando un rauco: “che è succiesso,
che ho cumbinato, il canone della televisione l’aggio pagato…io
!”.
Niente, un semplice controllo: registri, fatture, conti”.
E giù domande, tante domande, da confondere le idee.
Nell’ambito della lotta al “nero”, il Ministro dell’affitto in “nero”
aveva spinto gli accertamenti fiscali fino al falegname di paese di mare,
per colpire un reddito, tra “nero” e bianco, di non oltre 10.000 (diecimila) euro,
reddito a tutti noto, da sempre, nel paese e, ictu oculi, a chiunque altro.
Tutto vero!
Ma il falegname di mare, piangendo, s’era sfogato:
ma pecché invece di venire a controllare a me qui a mare,
non jiate (andate) a controllare ai ricchi a Cortina in montagna?

Ora la Finanza di Monti l’ha ascoltato e il falegname di mare non piangerà più.
O no?
Severo Laleo

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