martedì 11 giugno 2013

Il centrosinistra e la banda degli irriducibili



Se il Pd, asse portante del centrosinistra, ha vinto questa tornata
elettorale amministrativa, dappertutto e nonostante tutto,
è per una ragione semplicissima: l’esistenza nel corpo elettorale, 
a prescindere, e nonostante tutto, di una banda di irriducibili. 
Antropologicamente irriducibili.

Non valgono i discorsi politici, le analisi dei sondaggisti,
gli studi intorno ai flussi elettorali: sono tutte chiacchiere morte.
Sì, perché al di là del voto minimale d’obbligo dei tanti clienti controllabili, 
e al di là del voto minimale d’obbligo dei tanti attivi
nella macchina elettorale, valgono solo gli irriducibili.
Sì, gli irriducibili, ossia tutte quelle persone educate al senso
del dovere e della responsabilità personale, sia in famiglia,
sia a scuola, sia in parrocchia, sia in qualche sezione/circolo di partito,
sia in qualche associazione di solidarietà.
Si tratta, in breve, di tutte quelle persone disponibili a “donare”
il proprio tempo per recarsi alle urne, e votare, non tanto per conquistare 
un “beneficio” immediato e diretto (ad esempio, rimborso IMU, condono edilizio), 
ma solo per non venir meno a un dovere civico e politico. 
Persone dunque con un’idea indefettibile della partecipazione. 
A prescindere. E nonostante tutto.

Ora, è abbastanza facile, soprattutto in questi tempi
di crisi economica e di sfiducia generale, contare le persone
con un forte senso del dovere e della responsabilità
in maggior numero, se Pagnoncelli è d'accordo, tra gli cosiddetti “perdenti”, 
tra i difensori della legalità, tra i difensori dell’ambiente, tra i difensori dei beni 
comuni, tra i difensori della dignità della persona, dovunque e comunque, 
tra i difensori della libertà di tutti dal bisogno. In altre parole,
tra quanti, da Treviso a Roma, hanno una grossa difficoltà culturale
a pronunciare dinanzi al generale disastro: “me ne frego

A questi irriducibili dell’”I care” deve il successo elettorale il Pd.
E a questi irriducibili deve dare risposte, perché solo questi irriducibili,
e molti sono di sinistra, meritano ora ascolto. Almeno per ora.
Forse Bersani, il mite Bersani, non aveva tutti i torti.
Per governare il Pd non ha bisogno di altri voti, non è necessario andare 
a scomodare nuovi leader, magari alla Renzi, solo per andare a catturare 
qualche voto nell'elettorato del centrodestra. Per vincere, non conviene. 
Del centrodestra torna utile l'astensionismo. Al centrosinistra conviene 
amministrare bene, nell'interesse generale, di tutti, in silenzio. 
Senza sbrodolamenti ambiziosi. Perché al centrosinistra bastano gli irriducibili.
O no?
Severo Laleo



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