Ma perché Human Factor? Perché SEL, partito di sinistra,
dove sinistra dovrebbe stare, insieme, sia
per solidarietà/empatia
nei confronti dei più deboli, sia per
realizzazione di programmi
di governo utili ad alleviare i problemi
dei più deboli, perché, dunque,
un partito di sinistra, una sinistra del genere,
SEL
deve scrivere un suo nuovo capitolo di futura
unità politica
sotto un titolo così privo di chiarezza
nella descrizione
della sofferenza degli ultimi?
Human
Factor! Qual è la ragione di un parlare così astratto,
così lontano dai bisogni delle persone, così
dentro la logica
del “leopoldismo”, almeno per la
sensibilità non di pochi?
Al contrario, perché non proviamo noi a
tradurre la nostra attenzione,
pensata e praticata per la “persona” nella sua
singolarità
e nelle sue formazioni sociali, in un titolo più comprensibile
e più “sentito” per tutti? Perché non
scriviamo noi una nuova
pagina di “rivoluzione copernicana”, contro quella
di questo Governo
che scaccia verso l’esterno i “diritti di pari dignità” e pone al “centro”
la subdola “violenza”
del successo del libero imprendere*
(soprattutto
da noi in Italia)? Magari obbligando
tutti i nostri interlocutori, a ogni
livello, a porre al “centro”
di ogni progetto, di ogni riforma, di ogni
interesse, di ogni provvedimento,
non le “regole nuove -anzi antiche- dell’economia”, ma la “persona”
nella sua interezza con tutte
le sue esigenze
e le sue prerogative, innanzitutto la sua
libertà, la sua dignità,
la sua uguaglianza, almeno nei fatti
essenziali, con ogni altra persona,
in
una parola il suo diritto al benessere, cioè a “star bene” con sé e con
gli altri,
attraverso il possesso minimo di “risorse materiali personali”
e attraverso la possibilità, garantita dalla società, di esercitare
tutti i suoi
diritti alla pari con ogni altra persona?
Eppure basterebbe aprire un fronte politico
a tempo indeterminato
per giungere a fissare un limite alla ricchezza e un limite
alla povertà anche attraverso un sistema
fiscale equo,
al servizio del benessere delle persone.
Trasformiamo dunque questo Human
Factor in un più “sentito”:
“Una politica per le persone”, o parole
di più intensa
e semplice sincerità politica.
O no?
Severo Laleo
non dipenda da alcun potere, che sia diretta solo dalle leggi del mercato, senza alcuna
restrizione delle azioni degli individui e per questo la comunità soffre. L’economia
è diventata indipendente e ribelle a qualsiasi potere politico, e la libertà che acquisiscono
i più potenti è diventata la mancanza di libertà dei meno potenti. Il bene comune
non è più difeso né tutelato, né se ne pretende il livello minimo indispensabile
per la comunità. E la volpe libera nel pollaio priva della libertà le galline”.
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