Erano
tempi di primavera anche sette anni fa,
quando,
per trovare una via d’uscita alle difficoltà sorte
nella
formazione di un nuovo Governo dopo le politiche 2013,
il
Presidente Napolitano nominò una commissione
(con
l’esclusione di esperti provenienti dal M5S) di dieci saggi
(si
fa per dire!) per elaborare un programma di riforme
a
livello istituzionale ed economico.
Una
commissione, appunto, propriamente di dieci saggi,
cioè
di dieci maschietti, senza l’ombra di una saggia!
E
già allora non mancarono le critiche alla scelta maschilista
del
Presidente della Repubblica.
Nella
primavera di quest’anno, per trovare una via d’uscita
alle
difficoltà di
gestione dell’emergenza coronavirus, sono
all'opera due
Comitati; nel Comitato Tecnico Scientifico,
zeppo di ben venti
esperti di
ogni utile settore, la presenza
delle donne è uguale a zero. Zero!
E
nel Comitato di Esperti (Task Force) per la Fase 2,
sotto la guida, per un caso, di
un uomo, Vittorio Colao, figurano
quattro donne su diciassette. 4/17!
Un
progresso rispetto ai Dieci Saggi e al Comitato Tecnico
Scientifico. Chiaramente
anche questa volta non sono
mancate le critiche, da
tante parti. Anche la Bonino,
che è a suo modo per la
meritocrazia* contro
le quote rosa,
ha dichiarato in
un’intervista al Corriere della Sera:
“In
Italia la parità di genere esiste solo il sabato e alla domenica
nei
convegni. Poi
dal lunedì chi ha il potere reinserisce
il
pilota automatico e
sceglie gli
uomini che conosce,
di cui è amico, che gli girano intorno”. Proprio così.
E invoca: "Dateci voce".
Chiaro.
D’accordo. Ma non si può sempre stare a chiedere,
molto spesso al
solito maschio al Potere, di tener presenti
le donne. Non se ne può
più.
Uomini
e donne pari sono, di numero e per ogni altra dote umana,
nel
bene e nel male. Quando
si tratta di nominare Comitati
stabilisca
la legge, una volta per tutte, la presenza pari
di uomini e donne.
La
soluzione è facile e sarà senza dubbio all'unanimità o quasi:
forse qualche
maschilista in giro ancora c’è.
O
no?
Severo
Laleo
*P.S.
A proposito di meritocrazia vorrei riportare questo brano
tratto dal
libro della
Gruber, “Basta!”, è da attribuire
a Criado
Perez: “In tutto il mondo, nella
maggioranza
delle decisioni di assunzione, la meritocrazia è un
mito.
Serve
a coprire il pregiudizio positivo che avvantaggia
i maschi bianchi.”
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