Se fossero i poveri, le persone povere, a mettere in vergognosa fuga questo governo, tanto pronto a schierarsi, in termini fiscali e di impunità, dalla parte di chi ha, quanto ostile e aguzzino si mostra e si comporta nei confronti di chi è fragile e bisognevole di sostegno, per la democrazia sarebbe una gran vittoria di popolo. E una rivoluzione. E sarebbe ora!
Sì, una gran vittoria di popolo, perché con le persone disperate si schiererebbe subito la maggioranza delle persone "perbene". Riprendo volutamente dal passato questo termine, oggi alquanto in disuso, proprio per recuperare una visione/mentalità da prima repubblica, quando anche a destra, e soprattutto a sinistra e a centro, almeno si comprendeva la disgrazia della miseria, e ogni persona perbene, appunto, non aveva animo vendicativo né punitivo nei confronti delle persone povere, come tanta destra di oggi, e non solo, in verità.
Perché disturba tanto il reddito di cittadinanza a destra? Forse perché restituisce una misura di dignità a molte persone disperate. E quindi di libertà. Chi non ha reddito, e spesso si dimentica, troppe volte manca di molto altro.
L'idea di dignità delle persona, assente a destra e tra i seguaci dell'io e basta, è essenziale per la democrazia e per la sua estensione, almeno tanto quanto la parità piena uomini/donne in ogni luogo di esercizio di democrazia.
O no?
Severo Laleo
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