martedì 1 marzo 2011

Preferisco la piazza ai salotti tv.


Preferisco la piazza ai salotti tv. Meglio la folla.
Anche se il giudizio comune sulla folla non è benevolo.
La folla urla, la folla è irrazionale, la folla è violenta.
E' rabbiosa la folla. Triste è la folla. La folla è da evitare.
Eppure la folla di donne ( e uomini) del "se non ora quando" 
del 13 Febbraio ha mostrato il volto nuovo 
della gioia dell'essere insieme,
nel difendere, con la presenza nelle piazze, la dignità di genere.
Quella folla ha innalzato i cartelli dei diritti,
ha rivendicato la scelta libera dell'amore,
ha marcato l'esistenza di mitezza.
Ora la rabbia, la violenza delle parole, le urla 
hanno lasciato la piazza,
e sono approdate nei salotti tv:
dove trovi l'ossessivo gridare solipsisistico di Sgarbi,
in opposizione ai canti in coro ritmati delle piazze delle donne;
dove trovi il fervido impegno della Santanché 
nell'imbrigliare l'eleganza dell'eterno femminino 
nei sussurri labiali della volgarità,
in opposizione alla voglia della piazza 
di preservare la conoscenza tenera dell'amore.
Per questo preferisco la piazza ai salotti tv.
O no?
Severo Laleo


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