Ha appena finito la sua arringa il capo popolo della libertà.
Ha difeso, davanti a una platea di cristiani, la famiglia italiana
dalle malefatte della scuola pubblica.
E ha gridato convinto: “Educare i figli liberamente vuol dire
di non esser costretti a mandarli a scuola in una scuola di stato
dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare dei principi
che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai loro figli.”
La banalità falsa dell'affermazione è lapalissiana.
Poveri figli. Teste vuote da riempire.
Dovunque siano, a casa o a scuola, trovano sempre in agguato
degli adulti, non importa se buoni o cattivi, ma pronti subito a "inculcare",
minacciosi, dunque, i "principi".
Adulti a una dimensione: mai un carezzare, mai un rimproverare,
mai un dialogare, solo e sempre un "inculcare".
Non si smentisce mai il capo popolo della libertà e signore della tv.
Il suo obiettivo è solo e sempre organizzare campagne d'informazione...pubblicitaria,
giocando, senza regole, con parole, simboli, gesti, comportamenti,
attraverso i quali "inculcare" ogni "principio" utile...per il successo di mercato.
Non ha idea della complessità dell'educazione. Del rischio dell'educare.
Per il nostro, l'educare non esiste, vale solo l'inculcare.
O no?
mi trovi d'accordo...i poveri giovani vanno lasciati liberi di apprendere!!
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