venerdì 16 gennaio 2015

La leggerezza del Pd e il dovere della sinistra. Genova risvegli il Cofferati del Circo Massimo



Se Andrea Ranieri, una vita a sinistra, alla direzione del Pd svolge un’analisi politica impietosa e documentata delle scorrettezze 
del Pd in occasione delle primarie in Liguria, e se il suo Segretario, senza entrare mai nel merito politico della denuncia, chiude, 
senza generare sussulti di critica, burocraticamente la questione, scoprendo, in zona cesarini, il valore fondamentale ed esclusivo 
del controllo burocratico, addirittura attribuendo valore politico esclusivamente al rifiuto del tafazzismo, vuol dire che il Pd ha già consumato, forse anche in giovanile buona fede, la sua mutazione genetica. E’ presto detto: l’ossessione del vincere per amministrare comunque dà al Pd una nuova natura politica. Un nuovo verso. 

Ora, di fronte alla denuncia di Andrea Ranieri, non smentita 
da nessuno in Direzione Pd, la sinistra, dal Pd a ogni suo frammento disperso, non può non sentire il dovere 
di offrire/presentare alle persone della Liguria un altro modo 
di intendere la politica. Alla Syriza, alla Podemos.
Di fronte alla “tranquilla” leggerezza politica del Pd, una sinistra 
a democrazia trasparente , una sinistra per una democrazia 
dei diritti e degli ultimi, non può cedere, anzi, se non vorrà cambiare natura politica, dovrà, vestendosi semplicemente 
di “serietà”, magari gobettianamente, presentarsi alle elezioni
con il suo progetto unitario (ha senso solo se unitario) per separare il pragmatismo del vincere a tutti i costi di questo Pd leggero
dall’impegno politico serio della sinistra a ricostruire una visione politica di bene comune.  
Perché, a essere semplici, la questione morale è una questione politica di prim’ordine.

O no?
Severo Laleo

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