sabato 19 novembre 2016

Un’”accozzaglia” di NO ... per difendere la mitezza della Costituzione del 1948



Il Premier, a Matera, nella terra dura dei “sassi”, terra pronta a scavare
in ognuno di noi riflessioni profonde sulle radici della fatica umana per vivere,
a Matera, il Premier, incurante della grevità delle sue parole,
nella sua personale battaglia propagandistica per il SI, sempre oltre il limite
della sua istituzionale figura, grida insultante: “In questo referendum vediamo
che c'è un'accozzaglia di tutti contro una sola persona. Senza una proposta 
alternativa. Ma vi rendete conto che ci sono Berlusconi e Travaglio insieme, 
D'Alema e Grillo insieme...". E addita nomi/volti al comune spregio.
Quanto inganno e quanta violenza in questa maniera di esprimersi!
E’ solo burbanza parolaia o svela un’aggressività reale? E perché?

1. L’inganno
L’inganno è confondere un voto libero, di libera coscienza, di ogni libera
persona, pro o contro la Costituzione del 1948, con una battaglia di scontro 
politico elettorale. Perché dovrebbero avere una proposta alternativa i Berlusconi 
(Forza Italia), i Travaglio (un giornalista), i D’Alema (fino a prova contraria del PD, 
e compagno di partito del Premier), e i Grillo (M5S), se il tema è la difesa 
della Costituzione? Qual è il nesso logico tra un voto personale e di libera 
determinazione a difesa della Costituzione del 1948 e l’obbligo di una proposta 
alternativa? L’inganno è ridurre la libertà della persona liberamente comunque 
votante –si tratta di milioni di persone, nerbo liberale della nostra democrazia- 
a “seguace” di questo o l’altro “Capo”, confondendo il libero convincimento 
con la gregarietà. E’ questo il livello ormai della nostra democrazia? 
Se questa è la logica del “Capo del Governo”, la logica cioè del con me 
(la maggioranza silenziosa) o contro di me (l’accozzaglia di tutti), 
ogni persona in grado di giudicare in maniera critica e autonoma
ogni persona educata, grazie alla Costituzione del 1948, alla democrazia 
tra pari, non dovrebbe molto preoccuparsi per la salute istituzionale 
del proprio Paese?

2. La violenza
La violenza è contrapporre alla “persona” del Premier l’”accozzaglia
di tutti gli altri! Accozzaglia? Si conosce il significato delle parole?
Un NO, libero, anzi ora anche coraggioso, è forse un numero in un’accozzaglia?
Donde deriva al Premier tanta maleducazione? E questo il suo esempio dall’alto
per esprimere rispetto di ogni decisione? Per quale strano mistero,
noto solo al Premier, la scelta libera del NO serve a riempire semplicemente 
un’accozzaglia contro la sua persona? Ma sa il Premier dell’esistenza di milioni 
di persone libere, le quali non sono ossessionate dalla centralità della persona 
del Premier? Perché continuare a ridurre un referendum costituzionale 
in una lotta per il Potere? E solo per addetti ai lavori (Berlusconi, D'Alema, 
Renzi, Grillo)? E non è forse questa lotta per il Potere anche  il perno centrale 
della battaglia del Premier?

Avverto una profonda amarezza nel vedere il Premier del mio Paese
parlare la lingua dei maleducati, dei violenti, degli ostinati dall’ambizione
del Potere e basta. E avverto una più profonda amarezza se osservo 
la determinazione con la quale, il Premier, il Premier di tutti, ha deciso 
di dividere/lacerare il Paese, con la complicità di un ex Presidente 
della Repubblica e il silenzio del nuovo inquilino del Quirinale. 
Ancora una volta cui prodest?

Per evitare di “giungere alle mani” tra le maggioranza silenziosa del Premier
e l’accozzaglia degli altri, per non abituarsi a leggere con disprezzo le immagini 
di uomini politici di un fronte (giungerà a breve ad hoc un depliant del Premier),
per confermare un libero spirito Costituente di dialogo e di dibattito, conviene forse 
opporre alle parole di inganno e di violenza del Premier (ricordando, per onor del vero, 
in questa gara di insulti non essere da meno molti dei NO) la mitezza 
della Costituzione del 1948.
O no?

Severo Laleo

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