mercoledì 21 settembre 2011

Una classe dirigente “uccisa” dal danarismo avvilente


Trovo, e mi piace trascriverla, la seguente citazione in un articolo
di Barbara Spinelli su La Repubblica del 21 Settembre.
Diceva Ilario di Poitiers all'imperatore Costanzo, nel IV secolo dC:
"Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita,
ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso,
un nemico che lusinga;
non ci flagella la schiena ma ci accarezza il ventre;
non ci confisca i beni (dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci la morte;
non ci spinge verso la libertà mettendoci in carcere,
ma verso la schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo;
non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore;
non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l'anima con il denaro".
....
Forse un moderno Stato, a civilizzazione avanzata,  dovrà  porre,
con strumenti fiscali e interventi di solidarietà sociale,
sia un limite alla ricchezza, sia un limite alla povertà.
O no?
Severo Laleo

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