domenica 18 settembre 2011

Dag Hammarskjöld: la probità della Politica


Da un articolo di Giovanni Zagni su IL POST.
“ Il 18 settembre 1961, cinquant’anni fa, l’aereo che trasportava l’allora segretario generale delle Nazioni Unite Dag Hammarskjöld e altre quindici persone si schiantò vicino a Ndola, una delle città più grandi della Rhodesia del Nord (oggi Zambia). Lo svedese Dag Hammarskjöld fu il secondo segretario delle Nazioni Unite, in carica per due mandati consecutivi dal 1953 al 1961. Il suo operato come uomo politico, le circostanze sospette dell’incidente aereo in cui morì e la sua profonda spiritualità, che divenne nota al grande pubblico solo dopo la sua morte, lo resero una figura molto conosciuta e un simbolo dell’uomo di Stato che si mette al servizio totale della comunità fino alla morte.
Dag Hammarskjöld nacque nel 1905 a Jönköping, una città della Svezia meridionale. Era l’ultimo di quattro fratelli e apparteneva a una famiglia ricca: come ricorda lui stesso, da parte di padre discendeva da diverse generazioni di funzionari pubblici e militari, al servizio del re di Svezia fin dal sedicesimo secolo. Lo stesso cognome di famiglia sarebbe nato quando il re concesse uno stemma con un martello (hammare) e uno scudo (sköld) ai progenitori di Dag. Da parte materna invece discendeva da studiosi e pastori luterani. In un certo senso, le sue origini spiegano già molto di Hammarskjöld:
il suo fortissimo spirito di servizio e di sacrificio,
la consapevolezza di sé e della propria missione,
l’intensa religiosità”...

Purtroppo, la moltitudine dei nostri uomini politici “ignora”,
nel senso assoluto del termine, la figura e i valori di Dag Hammarskjöld.
Grazie Zagni!

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