venerdì 28 settembre 2012

Circostanze speciali




Il nostro Presidente del Consiglio Monti, rispondendo alla domanda su un possibile proseguimento della sua premiership al Council of Foreign Relations di New York,
ha dichiarato:

“Se ci dovessero essere circostanze speciali, che io mi auguro 
non ci siano, e mi verrà chiesto, prenderò la proposta [di un Monti bis] 
in considerazione”.

Circostanze speciali”?

La politica è, quindi, o potrà essere, secondo l’affermazione
di un uomo tanto prudente, quanto misurato ed esperto,
nelle mani di “circostanze speciali”?

Perché, dunque, bisogna agitarsi tanto (penso anche alle primarie del PD!)
per presentare un programma agli elettori e chiedere il voto?
C’è da essere preoccupati, perché tutti già sappiamo
nelle mani di chi si trovano le leve per produrre le “circostanze speciali”.

Se la democrazia è in ostaggio delle “circostanze speciali”,
di chi, cioè, può provocare, quando e come vuole,  le "circostanze speciali",
non possiamo più credere a un “nuovo” uomo della Provvidenza,
pronto a cambiare le "cose", da qualunque parte giunga; 
sarebbe un imbroglio totale.

E’ necessaria una risposta delle persone, tipo ultimi referendum,
è necessario, almeno a sinistra, suscitare una “nuova” coscienza di classe.
Con serietà, umiltà, mitezza, e determinazione.
O no?
Severo Laleo

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