L’incontro Fiat/Governo si è concluso poco fa con un
comunicato congiunto.
Meno male, l’Italia trova nuovamente la sua serenità!
Eppure, a parte gli apprezzamenti di Fiat al Governo
(“da parte Fiat
è stato espresso apprezzamento per l'azione del Governo
che ha giovato alla
credibilità dell'Italia e ha posto le premesse,
attraverso le
riforme strutturali, per il miglioramento della competitività,
oltre che per un cambiamento di mentalità idoneo a
favorire la crescita” -addirittura!-),
e del Governo alla Fiat (il Governo ha apprezzato
i risultati che Fiat sta conseguendo a livello internazionale e l'impegno assunto
nel corso della riunione a essere
parte attiva dello sforzo
che il Paese sta portando avanti per superare questa difficile fase
economica e finanziaria).,
apprezzamenti inutili e non “produttivi” di risultati
(il massimo per un incontro tra un imprenditore di successo
internazionale
e un Governo di tecnici di chiara fama), tutto il resto è incerto e
ambiguo,
tranne un impegno per “un apposito gruppo di lavoro” a
continuare gli incontri
“per individuare gli strumenti per rafforzare ulteriormente
le strategie
di export del settore automotive”.
Si vedrà.
Tuttavia, a scanso di equivoci la “Fiat ha inoltre confermato la
strategia
dell'azienda a investire in Italia, nel momento idoneo,
nello sviluppo di nuovi prodotti per approfittare pienamente
della ripresa del mercato europeo”.
Ecco, in questo blog di cultura del limite, colpisce l’uso
di questa originale visione,
specie in politica industriale, del tempo senza un limite, il
“momento
idoneo”.
Quale? Quando? Forse non era necessario un incontro a così alto livello
per
scoprire il “momento idoneo” secondo Marchionne.
O no?
Severo Laleo
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