sabato 25 ottobre 2014

La Leopolda ultima e la tradita ambizione



La Leopolda ultima, 2014, vista con occhi vispi leopoldini,
rapidi e intelligenti, sempre all’attacco, senza pause,
a galoppo verso il futuro con elegante veemenza,
segna per il leader e per i suoi seguaci
un’inversione di marcia.
Renzi, suo malgrado, torna indietro.
In qualche modo cambia verso.
E perde in novità di comunicazione
e in speranza di futuro. Tutto è già chiaro.

Il leader della Nazione è alla sua Stazione.
Per la prima volta l’ambizione illimitata
si chiude dentro il suo limite di conquista.
E si blocca. Non va avanti. Guarda sé stessa.
Non può più cambiare niente. Il cambiamento
è già avvenuto. Domina la celebrazione.
L’ambizione, tradita, non aspira più in alto,
perde la sua forza travolgente, nel bene e nel male,
e torna su se stessa. S’accascia.
E segna la fine corsa. Per assenza di mire.
E’ piena di sé, ignara e sorridente,
attenta al vestire, e non vede il solo cambiamento
necessario: il dovere sociale dell’equa distribuzione
della ricchezza. E delle povertà. Ma tant’è.

Forse sarebbero stati dell’ambizione più ferventi
fedeli i leopoldini se avessero convocato
tutti i democratici d’Europa, magari a Berlino.
Tanto per segnare altri traguardi.
E tenere altissima la foga dell’ambizione.
Chissà. Forse il prossimo anno.

O no?
Severo Laleo



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