mercoledì 8 ottobre 2014

Palazzo Chigi inventa il voto di fiducia a futura "direzione"



Si legge sul Corriere.it: A proposito dell’articolo 18 - questione 
chiave delle ultime settimane - e del dubbio se fosse incluso o meno 
nella fiducia, perché non esplicitamente citato nel testo 
dell’emendamentoPalazzo Chigi ha inviato una nota di chiarimento
«Il voto riguarda evidentemente l’articolo 18. La delega - si osserva - 
attribuisce al Governo il dovere (sic!) di superare l’attuale sistema 
e il presidente del Consiglio ha indicato con chiarezza (sic!) 
la direzione (perché non verso?)». Per la precisione
pur senza nominare esplicitamente l’articolo 18
nel testo su cui si pone la fiducia è scritto 
che all'esecutivo è affidato il compito di «razionalizzare 
e semplificare delle procedure, anche mediante abrogazione 
di norme, connessi con la costituzione e la gestione 
dei rapporti di lavoro”.  Adesso è chiaro. Anche se intraducibile ... 
in inglese!

E così il Senato, anzi i senatori del Partito Democratico, tutti 
con il marchio del Socialismo Europeo, votano la fiducia 
al Governo dopo aver letto (?) un emendamento nel quale l’art.18 
non è mai espressamente citato, e comunque si impegnano, 
e sicuramente non in nome del corpo elettorale di riferimento, 
ad affidare la “direzione” della delega al Presidente del Consiglio 
secondo una sua “nota di chiarimento”. 
Nasce il voto di fiducia a futura "direzione". E, a chi esprime dissenso, 
il Presidente del Consiglio, con l’eleganza della politica nuova, 
risponde: “Non mollo di un centimetro”, utilizzando, con nuovo imbroglio, 
le tristi parole dell’uomo forte di ogni tempo quando la politica 
non è discorso pubblico di una comunità, ma voto di sudditi. 

Nessun dubbio, dunque: è davvero nuovo  e creativo questo Governo,
se riesce a inventare anche la “fiducia a futura direzione”.
E non è solo il Senato e i socialisti senatori di ogni età e genere 
a correre con affanno e senza giustificazione politica e etica
dietro il caos normativo da invenzione sul momento, 
ma è anche l’ottimo (ancora?)  Presidente della Repubblica.
Il colpo, aggiungerà domani una “nota di chiarimento”, è inferto 
anche alla sua Alta Carica di Garanzia. Per un nuovo verso.

O no?
Severo Laleo





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