venerdì 17 aprile 2015

Lettera aperta alle/ai parlamentari “tenaci” (inutilmente)




  
Care  e cari Parlamentari “tenaci
(sì, è stata la vostra “tenacia”  a inorgoglire il tweet di Renzi
Grazie alla tenacia dei deputati terminati i voti sulla seconda lettura
della riforma costituzionale. Un abbraccio a  gufi e sorci verdi”),

a ben ragione “tenaci” nel sostenere, contro gufi e sorciverdi,
(è colorito il nostro costituzionale dibattito politico) il vostro Premier,
e di corsa, e di notte, e ad aula vuota, e senza fiatare,
nemmeno contro gli insopportabili strappi  alle regole comuni, 
proprio comuni, di civile convivenza parlamentare,
ora dall’America giunge direttamente alla vostra “tenacia”  
il nuovo cambiamento, il nuovo verso. Sempre nuovo,
rapido e irremovibile (almeno per un qualche tempo).

La nuova linea (chissà se è stato consultato Giachetti,
sempre attento, a suo dire, a non essere scavalcato),
nasce all’interno di una logica di scambio, infelice,
degna dell’altro abile politico d’Italia,
almeno secondo la stampa dell’epoca,
il già Ministro di Riforme (ahi, queste Riforme!), Bossi,
ed è perentoriamente definita da un lesto, secco, convincente:
 “Il Senato può tornare elettivo”.

Care e cari Parlamentari “tenaci” ,
dispiace, ma la vostra “tenacia“, pur ammirata,
può essere ritenuta inutile in qualsiasi momento,
ad nutum, a comando. Almeno per ora.
Perché con l’Italicum non servirà nemmeno più.

 O no?

Severo Laleo

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