A volte la lettura di una pagina di giornale, sia
pure online,
è illuminante, e quasi misura quanto sia facile
smarrire
il senso del limite e quanto sia profonda la nostra
perdizione
civile. Stamani trovi, nell’ordine, per caso,
queste notizie.
Da una parte,
l’esultanza
clamorosa (gioia inutile) di un Premier per aver ottenuto,
in una riunione
ad hoc, da partner europei, campioni di micragna,
qualche milione di euro
per “bloccare”, con un più ferreo
controllo,
il traffico di extracomunitari verso le nostre sponde e quindi “respingere”
(dove? quanto sia crudelmente
violenta questa parola, pochi s’accorgono),
l’arrivo di disperate persone (d’ogni tipo, è vero, eppur sempre disperate),
dall’altra,
la “normale”,
silenziosa e non esaltante, trattativa di “riparazione”
di una star vocale per aver sottratto, secondo l’accusa,
qualche milione di euro
al Fisco del nostro Paese, tanto pressappoco quanto
ha agitato il sonno
dei nostri governanti subito precipitatisi in Europa a chiedere un aiuto.
Per soldi, non per comprendere, insieme, la
tragedia.
E per soldi, i Partners, stracciano, moderni ignoranti,
(l’Unione, “consapevole
del suo patrimonio spirituale e morale,
si fonda sui valori indivisibili e
universali della dignità umana,
della libertà, dell'uguaglianza e della
solidarietà”).
Ma si sa, questi principi valgono sulla carta.
Quale esultanza allora è mai possibile se nel tuo bel
Paese
si consente troppo spesso a un privato, ora beccato,
tra i tanti ancora nascosti, di sottrarre al fisco quanto basta a salvare
nel
mare vite di persone in cerca di un po’ di fortuna e felicità
(la parola è
grossa, forse)?
Quale esultanza allora è mai possibile se nel tuo bel
Paese si decide,
in leggerezza, di spendere miliardi per aerei di guerra e si invoca aiuto
frenetico per reperire qualche milione da destinare a persone disperate?
E ti accorgi quanto sia fragile, labile, il limite
tra un’idea di civiltà
fondata sulla “cura”
dell’altra persona e la pratica di un egoismo “privato”
per danarismo avvilente.
Forse qualcosa già non funziona nel nostro bel Paese.
E in Europa.
O no?
Severo Laleo
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