venerdì 24 aprile 2015

Il valore diverso dei soldi e la civiltà



A volte la lettura di una pagina di giornale, sia pure online,
è illuminante, e quasi misura quanto sia facile smarrire
il senso del limite e quanto sia profonda la nostra perdizione
civile. Stamani trovi, nell’ordine, per caso, queste notizie.
Da una parte,
l’esultanza clamorosa (gioia inutile) di un Premier per aver ottenuto, 
in una riunione ad hoc, da partner europei, campioni di micragna, 
qualche milione di euro per “bloccare”, con un più ferreo controllo, 
il traffico di extracomunitari verso le nostre sponde e quindi “respingere” 
(dove? quanto sia crudelmente violenta questa parola, pochi s’accorgono), 
l’arrivo di disperate persone (d’ogni tipo, è vero, eppur sempre disperate),
dall’altra,
la “normale”, silenziosa e non esaltante, trattativa di “riparazione
di una star vocale per aver sottratto, secondo l’accusa, qualche milione di euro 
al Fisco del nostro Paese, tanto pressappoco quanto ha agitato il sonno 
dei nostri governanti subito precipitatisi in Europa a chiedere un aiuto. 
Per soldi, non per comprendere, insieme, la tragedia.
E per soldi, i Partners, stracciano, moderni ignoranti,
(l’Unione, “consapevole del suo patrimonio spirituale e morale, 
si fonda sui valori indivisibili e universali della dignità umana, 
della libertà, dell'uguaglianza e della solidarietà”).
Ma si sa, questi principi valgono sulla carta.

Quale esultanza allora è mai possibile se nel tuo bel Paese
si consente troppo spesso a un privato, ora beccato, 
tra i tanti ancora nascosti, di sottrarre al fisco quanto basta a salvare 
nel mare vite di persone in cerca di un po’ di fortuna e felicità 
(la parola è grossa, forse)?
Quale esultanza allora è mai possibile se nel tuo bel Paese si decide,
in leggerezza, di spendere  miliardi per aerei di guerra e si invoca aiuto 
frenetico per reperire qualche milione da destinare a persone disperate?
E ti accorgi quanto sia fragile, labile, il limite tra un’idea di civiltà 
fondata sulla “cura” dell’altra persona e la pratica di un egoismo “privato” 
per danarismo avvilente.
Forse qualcosa già non funziona nel nostro bel Paese. E in Europa.

O no?

Severo Laleo 

Nessun commento:

Posta un commento