La nostra retorica politica, d'ogni parte, pretende di
costruire sempre un futuro migliore per tutti: e si capisce,
l'idea di progresso civile è nel dna della nostra civiltà
occidentale, patria del diritto e dei diritti della persona.
Ma perché dunque lasciamo morire nel mare
persone
in cerca di appena un po’ di futuro, e di un minimo di diritti,
e indignati e
sconvolti continuiamo a chiacchierare
di responsabilità, di impegni, di nuove misure,
e ci affanniamo nella ricerca comune di una modalità
per “impedire”, “bloccare”, “controllare”, “risparmiare”,
dando a queste parole un nuovo significato di “morte”?
E’ il mistero della profonda barbarie latente.
Per difendere il senso stesso della nostra
civiltà,
e umanità, per dare un minimo di verità ai grandi proclami
di tante Dichiarazioni, esiste una sola possibilità:
non solo salvare la vita delle persone, comunque
e sempre, ma accogliere nel miglior modo possibile
i
diseredati della terra. Senza perdere un attimo.
Perché l'agire solidale non significa essere “buoni”,
significa semplicemente essere “vivi”.
O no?
SeveroLaleo
Nessun commento:
Posta un commento