Firenze, “piccola e povera città”,
grazie a un’unanime, o quasi, mozione
del Consiglio Comunale, s’è impegnata,
nelle persone del Sindaco Renzi
e della sua Giunta, a cancellare i poveri dai semafori,
a combattere, cioè, nel rispetto della
legge, per il decoro della città,
per la sicurezza stradale, l’accattonaggio,
sì, la richiesta di libere donazioni
(elemosina)
agli incroci (crocicchi) da parte di poveri.
Perché un’operazione finanziaria di
raccolta fondi, libera
e legittima per tutti, diventa
insopportabile, e da vietare, nei poveri?
Perché raccogliere fondi, tramite
donazioni, contribuzioni volontarie,
è “fundraising”, e chiedere
contribuzione volontaria per strada
è “accattonaggio”?
Perché chiedere finanziamenti, a porte
chiuse, a ricchi sceltissimi,
è “raccolta fondi” per la campagna
elettorale,
mentre raccogliere spiccioli, apertamente,
a persone di passaggio,
è un “mendicare”, per giunta, molesto?
Se per un fundraiser è importante
apprendere, attraverso un master,
ogni valida tecnica per gestire la migliore
relazione con i donatori,
perché si nega a un accattone la possibilità
di seguire un corso gratuito,
a carico del Comune, perché apprenda a
gestire, senza molestia, con educazione,
e nel rispetto della sicurezza stradale, la
sua relazione con i donatori di passaggio?
Perché un Paese civile, civili non rende
anche i suoi poveri?
Forse perché tra ricchi e poveri esiste
ancora un’insopportabile disuguaglianza.
O no?
Severo Laleo
E' possibile che quei "poveri" possono essere manovalanza di qualche organizzazione criminale nazionale o internazionale?
RispondiEliminaO no?