Pare che il Ministro britannico per i
Rapporti con il Parlamento, A. Mitchell,
abbia dato del "plebeo" a un agente
di guardia a Downing Street,
perché gli aveva impedito di accedere alla
residenza del Primo Ministro.
Oggi, quel Ministro, già condannato dal
sentire comune per aver offeso
un tutore dell’ordine pubblico, è stato
costretto alle dimissioni.
E il Primo Ministro ha accolto
immediatamente le sue dimissioni.
Ah, questi Inglesi, sempre a giocare a “gentleman”,
e puntano i piedi per un controverso “plebeo”
buttato via per ira
a un solo agente, al quale pur ha
presentato, accolte, il Ministro
le sue scuse?
Da noi, al contrario, se un Ministro dà del
“fannullone”
a tutti i dipendenti pubblici, apre un benemerito
fronte di guerra,
e dimostra un coraggio da vendere contro
sindacati complici;
da noi, se una Ministra dà dello “scroccone”
a un’intera popolazione meridionale,
alla quale pur ha chiesto una generosità di
valutazione in sede concorsuale,
sul campo diventa la paladina intrepida
della nordità leghista;
da noi, se un Ministro ... lasciamo
perdere, è Bossi;
da noi, se un Primo Ministro dà del “matto”,
e di “affetto da turbe psichiche”
a tutti i giudici, trova i suoi tanti “servi liberi”, e non solo, pronti all’applauso.
Forse le dimissioni di Ministri, colpevoli
di aver sbagliato a usare
un linguaggio non consono all'alta funzione
coperta, sono una pratica d’obbligo
solo nella civile, e non più perfida, Albione.
O no?
Severo Laleo
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