E’ stata oggi pubblicata la Carta d’Intenti della
Coalizione di Centro-Sinistra.
Un documento, per ora, solo di “intenti”, ma
pur chiaro nella sua volontà
di rinnovamento della democrazia. Ecco un solo passaggio,
per avere un’idea
della direzione del rinnovamento:
“L'autonomia, la responsabilità e la libertà femminile
sono una leva
per la crescita e una risposta alla crisi democratica. C'è un nesso
strettissimo tra il maschilismo e l'offesa alla dignità delle donne
incarnati in
questi anni dal berlusconismo e il degrado
delle istituzioni democratiche. Il
riconoscimento della soggettività
femminile e l’attuazione del principio della democrazia
paritaria
sono oggi condizioni essenziali per la ricostruzione del Paese”.
Eppure, uno dei candidati del Pd alle primarie, Matteo
Renzi, ha emesso già,
adesso, subito, il suo verdetto, netto, e senz’appello: “La
carta di intenti
del centrosinistra è un documento molto generico e
generale
che non crea nessun tipo di problema. Poi ciascuno lo riempirà
dei
propri contenuti... Se quel documento ha un problema
è che è fin troppo
generico”.
Appare un giudizio affrettato e ingeneroso, da avversario a
tutti i costi,
e soprattutto incomprensibile, specie se giunge da un
candidato
che, mentre chiede alla Rete (a chiunque di noi) di
collaborare
al “suo” programma per renderlo migliore, non riesce poi a trovare,
in un
documento così importante, del “suo” Centro-Sinistra, niente
che possa essere ascoltato
e recepito; per Renzi la Carta di Intenti è inutilizzabile,
perché “fin
troppo generica”,
al punto da poter essere riempita, a piacere di ognuno,
anche di Renzi,
dai “propri contenuti”. E no, non è questa
un’operazione
politicamente corretta, anzi, il semplice annunciarla segna
il trionfo
della vecchia politica degli inganni.
Se si ha la pazienza di confrontare il testo del candidato
Renzi
a proposito di democrazia “Ritrovare la democrazia”
e il testo “Democrazia” nella Carta di Intenti
(http://www.unita.it/polopoly_fs/1.454996.1350129953!/menu/standard/file/carta_intenti_coalizione.pdf),
la differenza, in termini di chi propone un reale
rinnovamento,
è significativa e notevole. Leggere per credere.
Infine, il capitolo 12 e ultimo delle “Idee”
si chiude con queste parole:
“Il programma di Matteo Renzi sarà presentato alla
Stazione Leopolda
di Firenze, due settimane prima del voto delle primarie.
Ciò
che importa fin d'ora è che tutti quelli che contribuiranno
a questo percorso condividano l’ambizione di non porsi limiti.
Come dice
il saggio, anche un viaggio di mille chilometri
inizia con un singolo passo.”
E no, “l’ambizione di non porsi limiti” stride
con qualunque idea di saggezza,
ed è pericolosa, specie se è la cosa "più
importante".
E’ pur vero che “il cammino s’apre camminando”,
ed è giusto che ognuno
abbia la possibilità di avviare un “suo”cammino, ma senza una meta
definita,
senza un traguardo trasparente, senza la misura dei passi,
senza il tracciato di strada, senza il senso del limite,
si rischia di cadere nel burrone.
O no?
Severo Laleo
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