lunedì 28 ottobre 2013

Dal monocratismo al bicratismo...la strada è aperta con il governo duale

Vorrei qui, nel Blog del "bicratismo", trascrivere 
questo articolo, del 2008, di Maria Grazia Napolitano 

Un governo duale

Per Barack l'ultima mela avvelenata della donna che voleva essere regina, così titola un articolo comparso su Repubblica 
a firma di Vittorio Zucconi. Una grande firma del nostro giornalismo che perde l'occasione per cogliere nel segno. Perché non di mela avvelenata si tratta ma di un colpo di genio di Hillary Clinton. 
Lei offre a Barack Obama l'occasione di entrare nella storia 
come primo reggente di un governo duale. 
La storia umana oggi chiede questo. Che a governare i popoli 
sia una coppia, un uomo e una donna, ovvero un presidente 
e una presidente in rappresentanza di quella dualità 
che la natura pone 
a governo della riproduzione umana, un padre e una madre.
Hillary Clinton forse non è consapevole di correggere un errore secolare nell'offrirsi come partner presidenziale. Siamo così abituati a vedere sulla scena della storia un solo reggente, uomo 
o donna che sia, che non riusciamo a riconoscere la massima sapienza nel colpo di coda di Hillary Clinton.
Ma proviamo a pensare che corso avrebbe preso la storia 
se in America Hillary Clinton e Barak Obama avessero deciso 
di proporsi assieme per un governo duale invece di offrirci 
lo spettacolo indecente di una lotta fratricida?
Che corso avrebbe preso la nostra mente di fronte allo spettacolo 
di un uomo e una donna capaci di interloquire tra loro 
per il governo della più grande nazione dei nostri tempi?
Perché a capo di una famiglia la natura pone il governo 
di un padre e una madre a garanzia dei figli, mentre a capo 
di una intera nazione la cultura moderna pone solo uno dei due membri e da sempre e solo di un solo sesso, di sesso maschile?
Questo fa la differenza fra la sapienza della natura e la miopia 
della cultura. 
Come può un individuo da solo assumersi la responsabilità 
di governare un intero popolo? Non avverte una mutilazione simbolica e strutturale?
Io credo che le democrazie moderne hanno bisogno di attingere 
al passato nuovi modelli di governo.
Vicki Noble, nel suo libro "La dea doppia" parla di regalità duale delle amazzoni.
C'è stato un tempo dunque, a giudicare dai reperti archeologici, 
in cui le società vedevano al governo due figure, in quell'epoca 
le due figure erano entrambe femminili.
Un errore anche questo, che la storia ha corretto sostituendo
al femminile il maschile e dandogli il potere assoluto, tipico 
della concezione patriarcale.
Doppio errore. Maschile e assoluto.
Doppio errore di cui misuriamo ancora tutte le conseguenze 
a livello planetario.
La natura ci dota di due occhi per non prendere sviste. Ci dota 
di due orecchie per non prendere cantonate. Di due narici 
per fiutare meglio. Di due reni per purificarci meglio. 
Di due polmoni per respirare meglio. Di due emisferi 
per concepire meglio mentalmente. Di due mani per avere 
una presa migliore. Di due sessi per garantire alla riproduzione 
della vita la complessità che merita.
E chi siamo noi per farci tanto sconto. Per pretendere di mettere 
al posto del Due universale l'Uno universale?
Ma la natura è tanto stupida da aver fatto tutta la fatica 
del doppio inutilmente?
La natura fa economia di tempo di spazio e di risorse sempre. 
E perché doveva fare tanto spreco se il dispositivo biologico 
del doppio, del due, non fosse risultato più conveniente dell'uno,
del singolo.
Perché la sinistra in America, o in Italia in Francia in Spagna... 
nel mondo non cominciano a correggere questa svista umana approfittando del fatto che una donna, in America, forse non volendo, offre l'opportunità di farlo?



Forse solo a sinistra, nei partiti di sinistra, dove la cultura 
della parità uomo donna è più avvertita, è possibile sperimentare/realizzare il "governo duale".
E magari SEL, tra i partiti di sinistra, sarà il primo.
O no?
Severo Laleo





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