Il battibecco tra Fazio e Brunetta occupa
sui giornali on line
un suo evidente spazio tra le notizie-video.
E tutti parlano di scontro tra due persone,
Fazio e Brunetta,
di un battibecco serrato, di una lite in
diretta.
In verità, niente di tutto questo (anche se,
nel conflitto di pensieri
e parole, Brunetta incassa una civilissima batosta).
Il diverbio non nasce dalle domande, per
niente aggressive,
di un conduttore televisivo o dalle
risposte evasive e fuorvianti
di un politico ex ministro, né riguarda il
Paese e i suoi problemi (Alitalia, Rai),
ma è il simbolo della
rappresentazione, con grande efficacia ed evidenza,
delle due Italie, l’una di Fazio l’altra di Brunetta.
La Prima Italia, l’altra Italia, forse ancora
minoritaria, di tipo liberale,
alla Gobetti,
è costruita sulla serietà del lavoro, sull’etica
della cittadinanza civile, attiva e
partecipante (non militante), sull’autonomia
di giudizio, sulla libertà della
competenza,
sulla disponibilità all’apertura agli
altri, sul linguaggio
ora della ricerca, attenta e profonda, ora della
leggerezza, acuta
e riflessiva, ora dell’analisi dei costumi,
ora della satira pungente,
sul sorriso mite del dialogo, sul ragionamento
critico e propositivo.
La Seconda Italia, la solita, quella di
sempre, maggioritaria
nella pancia del Paese, di tipo furba e
maneggiona, rumorosa
e insieme silenziosa, a seconda delle
convenienze, senza politica,
alla Berlusconi,
si regge sulla corsa al lavoro danaroso,
sulla frenesia del successo, sull’egoismo
di classe dei tanti “servi liberi”
(l’espressione nel suo
sintagma è di Giuliano Ferrara),
sul dominante pensiero di riforma vendicativa
verso i “fannulloni”
del pubblico impiego, sulla competenza della
fedeltà, sulla rinuncia
alla critica verso il “capo” (l’Italia, da Sud a Nord, è piena di capi e capetti),
su una
legalità fiscale a giorni alterni, sul linguaggio aggressivo dell’arroganza,
sull’annientamento dialogico dell’altro, sia se dà fastidio,
sia se non è omologabile, sino al certificato
metodo Boffo, incivile e devastante.
La prima, l’Italia di Fazio (e Saviano), la seconda di Brunetta (e Bossi).
E domani, se non diventa chiara questa sperimentata differenziazione/separazione,
si rischia una sintesi, nell’allegria e nell’entusiasmo del “vincere”,
tra queste
due Italie.
Forse ho esagerato.
O no?
Severo Laleo
P.S. Non avrei mai immaginato di sentir
nostalgia del linguaggio
di Di
Pietro…., eppure quando Brunetta,
senza rispondere
alla domanda sull’Alitalia, si rivolge direttamente al conduttore
con un riferimento ai suoi compensi in Rai, avrei voluto suonasse alto,
nell’aula
attenta e composta di “Che tempo che fa”,
un ripetuto e squillante e definitivo: “Che c’azzecca!”.
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