giovedì 5 dicembre 2013

Bozzi, Besostri, Tani, Ragusa … per la politica ventisette belle persone. Comunque liberali




E gli altri? Qualche esempio?
Bossi ha governato questo Paese: ma qual è stato il suo “merito”? 
L’invenzione della Lega.
Calderoli ha scritto il Porcellum: ma quali erano le sue competenze? 
Il legame con Bossi.
Berlusconi ha guidato il Paese: ma dov’è il suo onore di statista? 
Carità di Patria obbliga al silenzio.
Grillo suscita una “rivoluzione”: ma qual è il suo messaggio?
L’”estrema unzione” per i partiti (a sua cura la somministrazione).
Monti è stato scelto per la sua "serierà" per salvare il Paese: qual è stato
il risultato? La presunzione "civica" di gestire un partito personale.
Renzi guiderà il Pd: ma quali sono le sue qualità?
Certo l’ ”ambizione di non porsi limiti” (è sua la convinzione).
E tutti in spettacolare competizione continua di parole.
Le più rumorose.

I giornali raccontano la vita del paese: ma qual è stato l’uso più ficcante 
delle informazioni? Il metodo Boffo.
Un’intera classe dirigente ha partecipato al governo di questo Paese: 
ma qual è stata la sua vocazione?
La partecipazione diretta o complice al Banchetto.
Un’intera società civile ha dato il suo consenso: ma quale è stata
la sua  scelta? Ha preferito praticare il silenzio dei condoni
e rifiutare la civile Ribellione.

Per fortuna esistono le eccezioni. In ogni settore della società.
E sono tante, tantissime. E la possibilità di cambiare è sempre possibile. 
Per tutti, da Bossi a Renzi, dalla classe dirigente
alla società civile, alla stampa. Anzi è anche un augurio.
Ma ora, senza ombra di dubbio, solo ventisette persone
–non note al grande pubblico per un disordine stabilito
nella comunicazione sociale, nei giornali, nelle tv- meritano in politica
la palma di “persone belle”. Perché, comprendendo appieno
il senso della propria libertà, hanno voluto combattere
contro il Porcellum fino in fondo con determinazione,
senza paure e cedimenti in un Paese a vassallaggio spinto,
per difendere anche la nostra libertà. Senza parole, senza rumori,
senza palcoscenico, senza platea, con tenacia, con atti.

Questo è essere “belle persone”. Questo è essere liberali.
Quasi un ribellarsi personale. Alla Gobetti.
Ma in Italia, purtroppo, i liberali hanno ben altri rappresentanti,
i n c r e d i b i l m e n t e. E non i Bozzi, i Besostri, i Tani
e tutti gli altri.
E viene alla memoria, contro la legge truffa, anche l'ostinazione
di un altro bel nome liberale: Epicarmo Corbino (senza dinmenticare
Parri e Calamandrei). E la "truffa" era allora semplicemente un ritocco
al proporzionale rigido!

Grazie. Senza dire altro. Grazie. Almeno per questo.
L’Italia civile, libera, laica e democratica, l'Italia di cittadine/i  è con voi.
O no?

Severo Laleo

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