Mi è capitato di
assistere, un po’ per caso, a una discussione,
a tratti ambigua,
sull’entità della
partecipazione di “popolo” alla Resistenza.
Per troppe persone,
attente soprattutto ai numeri, all’oggettività dei numeri,
la Resistenza
fu una lotta di una piccola minoranza contro il nazifascismo.
Si sa, dicono,
quanti sono stati i partigiani, uomini e donne insieme.
E si sa, dicono,
qual è stato il contributo sul piano militare
alla vittoria
finale: importante, sì, ma … relativo.
In breve la
Resistenza non è stata affar di “popolo”.
Il popolo, dicono, è
arrivato dopo, con le schiere dei partecipanti
con bandiera rossa
alle manifestazioni/celebrazioni del 25 Aprile:
anzi, da una parte
il popolo del 25 Aprile, festante della vittoria
per la libertà di
tutte/i, al centro della piazza,
dall’altra il
popolo muto, eppur libero, in disparte, ai margini della strada.
E ieri un ineffabile
ministro, sulla scia di leader (povera Italia!)
tutti travolti dalla
retorica del calcio/pallone, e con la violenza stupida
di chi non comprende
il dolore universale della guerra, dichiara baldanzoso,
con un sorriso
stampato, sempre uguale da mane a sera,
per non scegliere da che parte stare, di non voler
partecipare
al derby del 25 Aprile!
Derby?
Il 25 Aprile un derby? Le parole del calcio, in questo
paese,
hanno
sostituito/distrutto politica e storia. E favorito il populismo.
E il populista
sbraitante di oggi non merita e non ha un popolo,
ma solo seguaci,
spesso osannanti,
imbrigliati nella grande Rete.
Per nostra fortuna
seguace non era Maria Penna, classe 1905,
nata nel Sud Italia,
e torturata e uccisa
a Firenze dai nazifascisti nel giugno 1944.
Per
nostra fortuna non era una
seguace
Maria Penna,
lavoratrice e madre
di quattro figli,
semplicemente una
persona libera, determinata nella scelta politica
di difendere la
libertà di tutti.
E’
Maria Penna a morire per la nostra libertà; sulla sua
scelta di vita
si fonda la nostra
Costituzione. Insieme a tantissime altre vittime,
sparse in tutto il
Paese, da Sud a Nord, ha testimoniato,
con la Resistenza,
l’unità ideale di
un Paese.
Se esiste ancora un
popolo, quel popolo ha il nome di Maria Penna.
O
no?
Severo
Laleo