La tenacia, nel procedere “inesorabilmente”
per
il trionfo della verità,
virtù
di Davide Serra, amico di Renzi, anch’egli con un
tirocinio da scout,
che
non paga, legittimamente, le tasse in Italia,
ma che
in Italia interviene a discutere, legittimamente, di politica,
(non
siamo forse cittadini del mondo!),
e “l’ambizione di
non porsi limiti”, virtù di Renzi sine qua non
si
diventa suo sostenitore/collaboratore, esprimono
le nuove doti operative
(forse sono virtù di scout), per l’affermazione del sé,
(forse sono virtù di scout), per l’affermazione del sé,
nella
finanza e nella politica. E marcano le nuove sfide per il futuro.
Soprattutto
dei giovani. Ma per aver contezza di queste nuove doti,
leggiamo
le parole di Serra della sua
Lettera a Bersani,
e ascoltiamo
la sua retorica, con un occhio al suo bersaglio
e un
orecchio alla storia: “Essere stato definito “bandito” da lei mi offende
personalmente, offende la mia famiglia e i miei figli, e delegittima il
lavoro pulito
e trasparente che ho portato avanti in 20 anni di attività. Vede caro Onorevole,
mi sono laureato molto presto e, come tanti italiani, ho molto lavorato,
termine non notissimo
ai tanti che parlano, per arrivare, poco o tanto,
dove sono arrivato … Vede Onorevole Bersani, tutto quello che faccio lo faccio
(voce del verbo fare e
non parlare) con l’obbiettivo di migliorare il mio Paese
di nascita, ma gli attacchi subiti, sul niente, da lei e dai suoi accoliti
che fingono di avercela con me, ma di fatto vogliono delegittimare
Matteo Renzi,
mi danno la conferma che il
lavoro da fare è lungo e duro. Ma non
bisogna mollare …
Non scendo nei particolari delle nefandezze
e delle offese che mi ha rivolto,
a questo ci penseranno i miei legali italiani e inglesi che chiameranno i giudici
a decidere sulle sue
parole. Mi dicono che in Italia lei è … immune!!!
ma prima o poi non lo
sarà più e io procederò inesorabilmente,
ho molto tempo e voglio
che la verità venga ristabilita”.
Indubbiamente Serra ha la tenacia limpida di un uomo del fare.
E uomo del fare è anche Renzi con la sua “ambizione di non porsi limiti”.
Leggiamo le sue parole a conclusione
del Capitole 12 delle “Idee”
“Ciò che importa fin
d'ora è che tutti quelli che contribuiranno a questo percorso
condividano l’ambizione di non porsi limiti”.
condividano l’ambizione di non porsi limiti”.
E' solo una briciola del nuovo all'orizzonte, e sembra significativa.
Mi manca tanto Berlinguer.
Mi manca tanto Berlinguer.
O no?
Severo Laleo
Severo Laleo