E’ proprio vero, i maschi, sì, i maschi al potere oggi,
e non solo i Berlusconi e i Bossi, ma anche, di questi,
i tanti fedelissimi prebendati, o in attesa di prebende, amici,
sia se gentiluomini “moderati” alla Gianni Letta,
i tanti fedelissimi prebendati, o in attesa di prebende, amici,
sia se gentiluomini “moderati” alla Gianni Letta,
sia se mediatori “d’affari” alla Lavitola,
sia se imprenditori “creativi” alla Tarantini,
sia se “servi liberi” alla Giuliano Ferrara,
vecchi e giovani, più o meno rimbecilliti,
sono sempre pericolosi, soli e/o in compagnia.
sia se imprenditori “creativi” alla Tarantini,
sia se “servi liberi” alla Giuliano Ferrara,
vecchi e giovani, più o meno rimbecilliti,
sono sempre pericolosi, soli e/o in compagnia.
E sì, perché sono (stati) questi maschi, ora con il celodurismo,
ora con il forzagnocchismo, a portare il maschilismo al potere,
con la sua greve costante: il monocratismo.
ora con il forzagnocchismo, a portare il maschilismo al potere,
con la sua greve costante: il monocratismo.
E il monocratismo, il dominio, cioè, di uno solo, senza discussione,
e tutti ubbidienti, è l’esito obbligato, conseguente, di tanto maschilismo.
“Che città è la città che appartiene a un uomo solo”, s’interroga Emone.
E noi?
E noi?
Basta, quindi, con il maschilismo. E il monocratismo, suo esito.
Se si vuole aprire un cammino per chiudere con il maschilismo
e il monocratismo, a prescindere dal “genere” al comando,
è necessario introdurre aria nuova,
a partire dalle organizzazioni di partito,
e superare l’idea di avere un capo unico.
e il monocratismo, a prescindere dal “genere” al comando,
è necessario introdurre aria nuova,
a partire dalle organizzazioni di partito,
e superare l’idea di avere un capo unico.
Basterebbe istituzionalizzare, ad ogni livello di responsabilità,
una dirigenza di coppia, un uomo e una donna. Insieme.
Così, il bicratismo dei generi potrebbe aprire nuovi orizzonti
a una nuova paritaria democrazia delle persone
a una nuova paritaria democrazia delle persone
O no?
Severo Laleo
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