SERA-MATTINA
L’albero della luna è marcito e si sgualcisce la vela.
Il gabbiano volteggia ebbro lontano sulle acque.
E' carbonizzato il greve quadrato del ponte.
La sterpaglia soccombe all’oscurità.
Fuori sulla scala.
L’alba batte e ribatte sui
cancelli granitici del mare e il sole crepita
vicino al mondo.
Semiasfissiate divinità estive brancolano nei vapori marini.
PAGINA DI LIBRO NOTTURNO
Sbarcai una notte di maggio
in un gelido chiaro di luna
dove erba e fiori erano grigi
ma il profumo verde.
Salii piano un pendìo
nella daltonica notte
mentre pietre bianche
segnalavano alla luna.
Uno spazio di tempo
lungo qualche minuto
largo cinquantotto anni.
E dietro di me
oltre le plumbee acque luccicanti
c’era l’altra costa
e i dominatori.
Uomini con futuro
invece di volti.
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