Nei
momenti difficili a volte si riescono a capire meglio, con più
cognizione
di
causa, i comportamenti degli umani e le idee/ragioni
sottostanti,
e,
chissà, tutto questo forse servirà anche a costruire un futuro
migliore.
Almeno
si spera.
Il
coronavirus viene oggi a offrire agli umani questa possibilità.
Il
caso Johnson.
“Molte
famiglie perderanno i loro cari prima del tempo.”
“Abituatevi
a perdere i vostri cari.”
Queste
parole, e soprattutto quel dire “i vostri cari”,
da una parte segnano
stupidamente
l’incolmabile distanza tra il potere (Johnson
sa di avere
per
sé tutte le cure possibili) e i cittadini (poveri
mortali),
dall’altra affermano l’impotenza
vile di un’ideologia politica ancora fondata
su
un darwinismo sociale moderno, aggiornato, ma sempre determinato
nel
lasciare solo ai forti vita e spazio.
Le
parole di Boris Johnson appaiono, almeno a chi
intende
seguire/praticare la
cultura dei diritti umani, di una gravità eccezionale.
E
per noi in Italia, irricevibili.
Eppure
ancora più gravi sono, perché rivelano anche un’insospettabile
ignoranza
scientifica; infatti il “maschio” Boris, che dicono
essere uomo
colto, quasi
un umanista, sembra volersi affidare fatalmente al corso
naturale delle
cose senza intervenire per modificare quel corso.
Non
sarebbe forse suo dovere di primo responsabile politico
di
un paese provare, per tutelare la salute di tutte le persone,
senza
distinzioni, a investire tutti i soldi disponibili per estendere
le cure,
approfondire
la ricerca, cercare/provare nuove terapie e vaccino? Mah!
Il
caso Trump.
Di
quest’altro capo “maschio” basta riportare una sola
affermazione
per
capire tutto il suo mondo, la sua ostinazione nel manipolare la
realtà,
la
sua assenza totale di empatia, anche se, temendo per la sua
rielezione,
sgancia
soldi (e menomale!). Per Trump, businessman
nazionalista
e
spaccone, il coronavirus è solo un “virus
straniero”! Bastano i muri. Mah!
Il
caso Ursula von der Leyen.
"Siamo
pronti ad aiutare l'Italia con tutto quello di cui ha bisogno...
a
sostenere tutto
quello che chiederà.”
"Gli
Stati si assumano le proprie responsabilità e prendano misure
per
rallentare il contagio."
Ecco,
queste invece le parole di una donna pronta a favorire ogni misura
per
modificare il corso degli eventi, al di là di ogni restrizione di
tipo finanziario.
E
sono tanto più importanti le sue parole perché riguardano il nostro
paese,
un
paese, è vero, non amato per i suoi “sforamenti”
continui e lamentevoli,
ma
oggi esempio sul campo di gran civiltà per quanto riguarda il
funzionamento
del
suo sistema sanitario universale.
Le
parole di von der Leyen rappresentano
forse il minimo sindacale,
ma
offrono una
risposta sensata, umana, attenta al diritto alla salute
delle
persone tutte.
Forse
un nuovo umanesimo, non più solo “maschio”, nascerà dal
passaggio
di
questo nuovo coronavirus.
O
no?
Severo
Laleo