domenica 25 marzo 2012

Art. 18: il braccio di ferro malandrino


Una persona semplice, sincera, aperta, sì, normale
(la “violenza” di questo termine ora, qui, è sospesa),
specie se non è professore, ma conosce, per vita e studio,
la storia delle lotte sindacali di questo Paese e, magari, ha avuto la fortuna
(spesso è davvero una fortuna!) di leggere a scuola e la Costituzione
(“la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro
e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”)
e la Dichiarazione Universale dei diritti Umani
(“Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego,
a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro 
ed alla protezione contro la disoccupazione”),
e, da buon cristiano, magari, conosce anche la Dottrina Sociale della Chiesa,
attraverso il Compendio del Catechismo, con il suo rifiuto sia dei
 “sistemi economici e sociali, che sacrificano i diritti fondamentali delle persone,
o che fanno del profitto la loro regola esclusiva o il loro fine ultimo … 
sia del  primato assoluto della legge del mercato sul lavoro umano” …,
e con la sua affermazione che “l'accesso a un sicuro e onesto lavoro deve essere aperto a tutti, senza ingiusta discriminazione,
nel rispetto della libera iniziativa economica e di un'equa retribuzione”,
e attraverso la Laborem exercens con la sua definitiva e intransigente conclusione (“ la dimensione oggettiva del lavoro
non prenda il sopravvento sulla dimensione soggettiva,
togliendo all'uomo o diminuendo la sua dignità e i suoi inalienabili diritti”),
ripeto, una persona semplice,attenta alla storia civile del suo Paese,
riscriverebbe così l’art. 18:

Il licenziamento individuale senza giusta causa è illegittimo.
A decidere tra reintegro e risarcimento è il giudice del lavoro”.

Ma la Ministra Fornero, con il Governo tutto o quasi, non è semplice,
ha altri obiettivi, e insiste, e non è sincera, perché vuole cambiare l’art. 18
solo per dare alle imprese la possibilità di un facile licenziare,
sia pure con la preoccupazione, bontà sua,
di evitare “abusi”, o una “valanga”, nei licenziamenti.
Forse è malandrino il braccio di ferro.
O no?
Severo Laleo

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