lunedì 26 marzo 2012

L’indifferenza autoritaria dell’infantile gioco del ricatto


Leggiamo insieme le ultime notizie sul fronte del “dialogo”
(si fa per dire!)  a distanza tra le forze politiche e sociali.
La Ministra Fornero puntualizza con disumile piglio professorale:
Sull’articolo 18 il governo non cederà”, e il Premier Monti,
citando per l’occasione – guarda caso –Andreotti,
sfodera, già novello andreottiano, con più umile piglio:
Se il Paese non è pronto, il governo potrebbe anche non restare …
ma finora l'Italia si è mostrata più pronta del previsto”.
E’ una maledizione, questo Paese non cambierà mai!
Quando si è insediato questo governo, su questo blog, con convinzione,
si è parlato di ritorno, a livello istituzionale, dopo anni di buffonerie,
a un moderno, civile, europeo comportamento di serietà,
grazie anche alla qualità delle persone chiamate al difficile compito
di “cambiare” un Paese ormai stanco di mafie, evasioni fiscali,
furbizie, e soprattutto di una diffusa ignoranza civica.
Il ritorno alla serietà, nel suo significato più ampio, quasi gobettiano,
di serietà politica, di serietà morale, di serietà (dia)logica,
era stato positivamente salutato, e  molti,
data soprattutto la grave crisi economica e sociale,
avevano accolto con soddisfazione la nascita del Governo Monti.
E parole di orientamento comune per il Paese erano state pronunciate
dal nostro Presidente della Repubblica: “Occorre
una straordinaria coesione sociale e nazionale
di fronte alle difficoltà molto gravi, alle prove molto dure
che l’Italia deve affrontare nel quadro sconvolgente di crisi finanziaria
che ha investito l’Europa e incombe sulla nostra economia e la nostra società.
L’Italia non può trovare la sua strada in un clima di guerra politica.
È indispensabile riavviare il dialogo tra campi politici contrapposti”.
Invece serietà, coesione sociale e nazionale, indispensabile dialogo
cadono, meschinamente, in assenza della necessaria pazienza (dia)logica,
nell’infantile e premoderno esercizio/gioco del ricatto,
maledettamente italiano, in politica, professori o non professori.
O no?
Severo Laleo

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