lunedì 12 marzo 2012

C’è sempre un professore più “serio”. E il prof. Monti l’ha scoperto in Tav



Scrive nel suo blog, su Il Fatto Quotidiano, Massimo Zucchetti
 Professore ordinario Dipartimento di Energia del Politecnico di Torino:

Il Governo italiano ha pubblicato, di fronte alle imponenti manifestazioni di dissenso alla proposta grande opera “Alta Velocità” Torino-Lione un breve documento di 9 pagine “Tav Torino-Lione: Domande e Risposte”.

Nel mondo scientifico e tecnico, questo documento ha causato imbarazzo. Fa davvero specie riscontare in un documento firmato dal Governo, e del quale il “tecnico” Monti si prende in qualche modo la responsabilità, l’affastellarsi di affermazioni approssimative, errate, e soprattutto – questa la cosa più grave – prive di fonti e studi verificabili a loro supporto. Lo scrivente, insieme ad un gruppo di tecnici e studiosi “seri”, sta elaborando un documento che metta in evidenza l’imbarazzante pochezza di questo compitino di nove pagine, evidentemente messo a punto allo stesso modo di quando noi, studenti delle medie, facevamo i compiti per la giornata scrivendoli sul tram che ci portava a scuola. Come è possibile che il governo ancora oggi non faccia uscire uno studio o un complesso di studi a supporto delle sue affermazioni che siano analizzabili e criticabili da esperti indipendenti?

Parlando di merito, farò un esempio unico, che concerne quel che mi compete. Dice il documento: “Il progetto non genera danni ambientali diretti ed indiretti. L’impatto sociale sulle aree attraversate, sia per la prevista durata dei lavori sia per il rapporto della vita delle comunità locali e dei territori attraversati è assolutamente sostenibile.”.
Una affermazione molto netta, e basata sulle nuvole.

Non si può non essere d’accordo con Zucchetti.
L’affermazione “assolutamente sostenibile” è tanto netta
quanto vaga/indefinita/consolatoria.
Eppure, poiché ancora crediamo nella “serietà” del Governo Monti,
speriamo di ricevere presto risposte documentate “seriamente”.
O no?
Severo Laleo

P.S.
Le  grandi opere” coinvolgono, per assetto territoriale e spesa, l’intero paese;
ergo, l’intero paese ha diritto di esprimersi nel merito.
O no?
                                                          

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