sabato 3 marzo 2012

Dignità delle persone: il reddito minimo garantito diritto di civiltà

L’introduzione di un reddito minimo garantito
(in linea con la risoluzione del Parlamento europeo che chiede agli Stati membri 
di inserire questa misura pari al 60% del reddito mediano nazionale)
è uno dei modi più efficaci per contrastare la povertà,
promuovere l’integrazione sociale
e garantire una qualità di vita adeguata alla dignità delle persone.
Un reddito minimo garantisce l’autonomia e la libertà di scelta,
toglie dalla ricattabilità del lavoro nero e dello schiavismo,
permette a una generazione di compiere scelte
non dettate dalla condizione economica della propria famiglia
e di avviare un percorso di crescita formativa, professionale e di vita
con una minima rete di protezione sociale.
Il reddito è il perno di un nuovo modello di Stato sociale,
basato su forti diritti di cittadinanza e su un rinnovato diritto al lavoro.”

Per ora, è il testo di un manifesto*, ma se tutte le persone giovani,
al di là delle collocazioni contingenti nella geografia dei partiti,
alleate contro gli sprechi per la velocità delle merci
a favore di un investimento per la serenità delle persone,
si battessero, subito e con continuità, per conquistare
il reddito minimo garantito,
la realizzazione dell’homo dignus aprirebbe a una nuova civiltà.
O no?
Severo Laleo

*Ieri la precarietà ora la vita. Manifesto contro la precarietà, a cura di SEL.


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