L'affare Almasri ha dimostrato ancora una volta l'incompetenza arruffona e imbrogliona di questo governo anche nei suoi più alti rappresentanti, spesso benevolmente "salvati" da una buona parte della stampa. Si scopre così di essere governati: 1.da un Ministro dell'Interno che spiega tranquillo al Parlamento la sua decisione, senza sensata logica, di rimpatriare/liberare un criminale, già arrestato su mandato della Corte Penale Internazionale, perché "pericoloso" (ma si può!); 2.da un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio... senza parola, muto; 3.da un Ministro della Giustizia, in genere loquace oltre misura, che si esprime con un suo comunicato/giustificazione del fattaccio quale "misura in quel momento più appropriata...a salvaguardare la sicurezza dello Stato e la tutela dell'ordine pubblico" (quale "misura più appropriata" del carcere?); 4.da una Presidente del Consiglio che nelle sue esternazioni ha continuato imperterrita, dimentica del suo ruolo, a svolgere il suo mestiere di comiziante, da una parte quale vittima, dall'altra quale esperta in aggressioni, senza mai rispondere sul fatto: e attacca La Corte Penale Internazionale e la magistratura italiana, in maniera questa volta, oltre i limiti. E i famosi leader suoi alleati? Si accodano allineati e coperti. In breve, incompetenza e ammuina perché nulla mai cambi. Anzi, si fa di tutto, ora anche negli USA, per garantire al "Potere" di Governo (e ai suoi ricchissimi alleati) tutte le decisioni senza più il doveroso rispetto dei vincoli delle leggi e i controlli a opera del sistema Giustizia.
Sembra incepparsi definitivamente la macchina della democrazia, in piedi soltanto al grido: "il popolo ha votato!"
"Si fanno cose sporchissime per la sicurezza" esclama il giornalista di lungo corso Vespa.
Ma a nessuna/o quasi viene in mente di chiedersi: le "ragioni di stato" -cose sporchissime- possono ancora essere strumenti di soluzione dei problemi in una democrazia avanzata? Non è forse la trasparenza, piena e assoluta, il dovere di ogni governo e il diritto di ogni persona?
Le persone ancora sinceramente ispirate a modelli di democrazia avanzata sono chiamate a battersi per cambiare questo stato di cose, contribuendo a sgonfiare questa bolla estesa di incompetenza/prepotenza, incompatibile con le "regole" della democrazia.
Forse ha ragione il prof. Pasquino: la democrazia potrà avere anche cadute, ma continuerà a procedere lungo la strada obbligata della sua estensione/espansione!
O no?
Severo Laleo